iShares J.P. Morgan $ EM Bond EUR Hedged: analisi e prospettive (parte 1)

Set 3, 2021 | Educational e approfondimenti vari

Dopo l’ approfondimento legato all’ Etf Pimco US Sh-Term Hy Corp Bond EUR Hedged, se te lo sei perso ti consiglio di consultarlo a tali link:
Pimco US Sh-Term Hy Corp Bond EUR Hedged: analisi e prospettive (parte 1)
Pimco US Sh-Term Hy Corp Bond EUR Hedged: analisi e prospettive (parte 2)
ecco l’ analisi di un altro strumento che lega il suo nome alla fornitura di entrate periodiche: stiamo parlando dell’ Etf iShares J.P. Morgan $ EM Bond EUR Hedged UCITS ETF (Dist). Anche tale prodotto è ormai molto popolare tra gli amanti delle rendite; nello specifico si tratta di un Etf che investe in bond di paesi emergenti con copertura del cambio in €, contraddistinto per l’ erogazione di cedole con frequenza mensile.

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Per chi ancora non lo conoscesse, riporto il nome completo, isin e ticker:
iShares J.P. Morgan USD EM Bond EUR Hedged UCITS ETF (Dist)
ISIN IE00B9M6RS56, Ticker EMBE
Negli ultimi tempi sono sempre più ricorrenti le domande circa il prodotto in questione: alcuni non sono soddisfatti dell’andamento di questo Etf e si chiedono se continuare a tenerlo o scaricarlo, c’è chi si chiede addirittura se le cedole vengano pagate con parte del proprio capitale, altri invece sono preoccupati per potenziali rialzi dei tassi d’ interesse che causerebbero un indebolimento della quotazione dell’ Etf, altri ancora sono intimoriti dalla correlazione di Pimco col mercato azionario, temendo storni su quest’ultimo.; infine c’è chi si domanda come influisce l’ andamento del dollaro sull’ Etf in questione. In questi approfondimenti cercheremo di fare un po’ di chiarezza, analizzando il prodotto alla luce delle attuali condizioni di mercato e in prospettiva futura, fornendo qualche statistica e cercando di rispondere a quelli che sono i dubbi più comuni tra i risparmiatori in merito ad esso.

Iniziamo smontando l’ Etf pezzo per pezzo in modo da ricavare dati e informazioni utili alla nostra operatività.

iShares J.P. Morgan $ EM Bond EUR Hedged è un Etf domiciliato in Irlanda, lanciato sul mercato italiano l’ 8 luglio 2013, che mira il più possibile a replicare il seguente indice: JPMorgan EMBI Global Core, il quale traccia la performance delle obbligazioni governative e quasi governative dei paesi emergenti (di varia natura) emesse in dollari statunitensi, con rating sia investment grade che high yield, e che possiedono determinati requisiti strutturali e di liquidità. Occorre sottolineare subito un aspetto, ossia che tale indice copre un universo molto esteso di paesi, non solo le classiche economie emergenti ormai note, ma anche paesi considerati più di frontiera.

L’ Etf nella versione oggetto d’ analisi ha il meccanismo di copertura valutaria, quindi cedole e rendimenti arrivano direttamente in €.

Si tratta di uno strumento a replica fisica (a campione), a distribuzione mensile dei proventi, caratterizzato da un Ter annuo dello 0,50%.

La replica è di tipo passivo, ma attenzione ad un aspetto non secondario, ovvero che è il benchmark stesso ad essere “attivo”, dal momento che l’indice di riferimento viene ribilanciato mese per mese (in altre parole compra e vende con tale periodicità).

Per quanto concerne la composizione interna: a livello di esposizione geografica c’è una diversificazione davvero ampia, quasi granulare, che coinvolge oltre 50 paesi. Il fondo è esposto maggiormente verso nazioni quali: Messico, Indonesia, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.

In merito al rating creditizio, c’è una sorta di ripartizione equa tra bond di tipo investment grade e titoli “spazzatura”.
In merito alla tipologia di debito, abbiamo che il grosso del fondo è allocato su titoli governativi, con una percentuale minore investita su titoli corporate.
Per ciò che riguarda la distribuzione delle scadenze, la maggior parte delle risorse in capo al fondo è investita in bond a lunga scadenza.
La duration effettiva è pari a 8,54, ciò rende il fondo piuttosto reattivo al movimento dei tassi d’ interesse, facendolo soffrire in caso di un rialzo di questi ultimi.

Il rendimento attuale a scadenza è del 4,08%, mentre quello da distribuzione si attesta al 3,80% circa.

L’ andamento del flusso cedolare mostra una dinamica che negli ultimi anni appare ribassista.

Attenzione ad un aspetto però, Etf come questo, essendo improntati principalmente sui titoli di Stato di paesi white list, subiscono una tassazione più agevolata rispetto ad esempio agli Etf sui bond corporate high yield. Di questo bisogna tenere conto quando si guarda al rendimento da distribuzione.

Il portafoglio risulta complessivamente ben diversificato, con 566 posizioni in totale, non siamo quindi in presenza di un fondo concentrato su pochi titoli, sicuramente ciò attutisce il rischio.

Nelle prime posizioni troviamo titoli di Stato di vari paesi e qualche emissione corporate.

Come già accennato, scavando internamente è possibile rinvenire emissioni di paesi tipicamente associati ai mercati di frontiera, vi sono infatti ad esempio: Costa D’ Avorio, Croazia, Jamaica, Giordania, Kenya, Sri Lanka, Vietnam e Zambia. Sul fronte corporate invece vi sono parecchie emissioni legate al petrolio, ad esempio Petronas, Qatar Petroleum e Petroleos Mexicanos. Di conseguenza il fondo risulta tra le altre cose esposto alla ciclicità tipica del settore energia.

Relativamente alle performances, dal lancio ad oggi e senza conteggiare le cedole incassate, non occorre essere dei geni della finanza per capire che non ha brillato, basta dare uno sguardo al grafico per rendersi conto che dopo oltre 8 anni essere a -7% sul NAV non è certo un gran successo.

Ovviamente se prendiamo le performances total return (ossia conteggiando i dividendi e prendendo in considerazione un loro reinvestimento), le cose vanno diversamente e oggi si sarebbe in guadagno di un 35% cumulativo.
Graficamente l’ Etf si trova ancora al di sotto dei livelli pre-Covid, ed è inserito in una sorta di contesto laterale, a contatto con una resistenza intermedia (attorno a 91,85). Il superamento della stessa con movimenti direzionali e qualitativi potrebbe spingere il fondo verso le resistenze posizionate rispettivamente attorno a 93,92 e 94,86.
Per questa parte è tutto, a breve verrà pubblicata in anteprima sul mio gruppo Facebook, ecco il LINK per iscriverti se non vuoi perdertela, una seconda parte dell’approfondimento, dove si cercherà di andare più sul pratico, rispondendo ad alcune domande frequenti su tale Etf e cercando di offrire spunti operativi per orientare al meglio l’ investitore in merito a come comportarsi con tale strumento.
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