Il mercato azionario con il miglior rapporto rendimento rischio

Ago 10, 2021 | Educational e approfondimenti vari

Nei precedenti approfondimenti di questa rubrica inerente ai mercati azionari nazionali, avevamo visto il mercato meno volatile e quello più volatile. Qualora ti fossi perso tali articoli, ti invito a consultarli ai link sopra. Oggi parliamo invece del mercato con il miglior rapporto rendimento rischio, che dalle mie analisi risulta essere l’ azionario di Taiwan, più precisamente l’ MSCI Taiwan 20/35, che replica la performance del mercato azionario ad alta e media capitalizzazione di Taiwan.

Se vuoi seguire via social i vari contenuti per non perderti neanche uno, ti consiglio di mettere mi piace alla mia pagina Facebook Francesco Brancatisano Advisor.

Per approfondire questo o altri argomenti, fare domande e confrontarti con altri risparmiatori con vicissitudini simili alle tue, iscriviti al mio gruppo chiuso su Facebook

Ti invito inoltre a seguirmi sul mio profilo LinkedIn

Anche in tal caso, i fattori che portano tale indice ad essere un oscar rendimento rischio vanno ricercati nella sua composizione: esso è formato da 87 titoli in totale, con il settore tecnologico (il quale in questi anni si è comportato egregiamente) che fa da padrone, con un peso schiacciante (65% del totale), mentre comparti tipicamente value (ad esempio financials, materials e industrials) sono presenti in misura minore.
Al di là della ponderazione settoriale sbilanciata sulla parte growth, ciò che è importante evidenziare è che la performance di questo indice è molto legata all’andamento di una manciata di titoli (quelli con più peso all’interno): i primi 5 titoli per importanza (tutti legati al settore IT, più specificamente alla componentistica elettronica e ai semiconduttori) pesano per oltre il 45% del totale; ancora più estremo è il caso di Taiwan Semiconductor, colosso dei semiconduttori e prima posizione dell’indice, che da sola vale per il 30% dell’ indice, finendo per essere molto impattante su quest’ultimo, basta pensare che un’ escursione di prezzo del 5% su tale titolo muove l’indice di un 1,5%. Tra le principali posizioni abbiamo poi Mediatek, Foxconn, United Microelectronics e Delta Electronics.
Abbiamo dunque un indice che ha brillato negli ultimi anni, dato l’andamento positivo della ristretta cerchia di titoli interni legati alla tecnologia; detto questo, per completezza bisogna aggiungere che anche l’andamento valutario ha aiutato nel corso degli ultimi anni, dal momento che un indice quale l’ MSCI Taiwan è espresso in dollari taiwanesi (TWD), valuta emergente e discretamente volatile, il cui andamento è stato tuttavia soddisfacente nei confronti dell’ Euro, per riscontrare ciò è sufficiente prendere un grafico di lungo termine del cambio Eur/Twd
Delineato il contesto introduttivo, vediamo sul lato pratico come può un investitore sfruttare queste informazioni nella propria operatività.

Personalmente rimango sempre dell’idea che mercati specifici come quello taiwanese vanno approcciati all’interno della componente satellite di portafoglio; detto ciò, ci possono essere varie strategie attuabili, su diversi strumenti.

Partiamo dall’ investitore che si avvalga di un approccio discrezionale (anche per una porzione minoritaria di portafoglio, ad esempio un 5% o un 10%), esso può privilegiare un indice del genere in un momento in cui prospetta una fase propizia alla parte azionaria più growth, o ad esempio una dinamica favorevole al settore dei semiconduttori, con l’obiettivo di fare meglio di un generico benchmark di riferimento.

Immaginiamo invece un investitore che opera in maniera sistematica, esso potrebbe realizzare un portafoglio (ad esempio di Etf) che tra un paniere predefinito di asset investibili si posizioni su quelli che presentano la maggiore forza relativa; se l’investitore in questione è molto attento al rapporto rischio rendimento, per la parte azionaria può selezionare i mercati nazionali che risultano più premianti in tal senso, tra cui quello taiwanese, e concentrarsi essenzialmente su quelli.

Ancora, è possibile lavorare questo mercato tramite un piano d’ accumulo, l’importante è che sia dedicata una cifra coerente con il proprio profilo di investitore, dal momento che parliamo di un mercato di nicchia.

Infine, chi lavora con logiche statiche, componendo un portafoglio diversificato e decorrelato e limitandosi a ribilanciare, potrebbe inserire nella parte azionaria dello stesso una porzione d’ investimento dedicata al mercato taiwanese, l’obiettivo è sempre quello di cercare di migliorare il profilo rendimento/rischio complessivo di portafoglio, rendendo quest’ultimo più efficiente.

Abbiamo capito che in determinati casi è possibile valutare un’esposizione al mercato azionario brasiliano, ma attraverso quale strumento possiamo coprire tale investimento?

Per esporsi al mercato azionario taiwanese una soluzione comoda è quella di andare su Etf: sul mercato italiano ce ne sono attualmente 3:

iShares MSCI Taiwan UCITS ETF
ISIN IE00B0M63623, Ticker ITWN
Lyxor MSCI Taiwan UCITS ETF – Acc
ISIN LU1900066033, Ticker TWN
HSBC MSCI Taiwan Capped UCITS ETF
ISIN IE00B3S1J086, Ticker HTWN
Il primo ed il terzo sono a distribuzione semestrale dei proventi, mentre il secondo è ad accumulo. L’unico neo è che la liquidità in determinati momenti (come questo) non è il massimo, ciò può minare l’efficienza di quelle strategie maggiormente attive, in conseguenza a spread più elevati.

Se l’articolo ti è stato utile ti invito a mettere mi piace e a condividerlo sui social.

Se vuoi scoprire di più in merito alle logiche con cui integrare strategie attive o pac all’interno di un portafoglio, sottoscrivi uno dei pacchetti di abbonamento riferiti ad un un investitore dinamico, puoi farlo da qua: PORTAFOGLI MODELLO.

Ti ricordo che per ogni dubbio o richiesta di info puoi richiedere una consulenza gratuita.

Qualora vorresti approfondire argomenti come questo o altri di tua preferenza nello specifico, contattami per una coaching individuale su Skype.

DISCLAIMER
L’attività pubblicata nella presente comunicazione non costituisce consulenza personalizzata così come indicato dall’articolo 1 comma 5 septies del decreto legislativo 58/98, così come modificato dal decreto legislativo 167/2007. Chi scrive non conosce le caratteristiche personali di nessuno dei lettori, in specie flussi reddituali, capacità a sostenere perdite, consistenza patrimoniale. Pertanto le analisi, i segnali operativi ed ogni altra informazione o articolo pubblicato hanno carattere puramente informativo e non costituiscono in alcun modo consulenza finanziaria, nè costituiscono sollecitazione del pubblico risparmio, di conseguenza tutti i contenuti sopra riportati vanno intesi come pure e semplici opinioni personali dell’autore. Ogni utente utilizzerà sotto la propria responsabilità le informazioni fornite all’interno della presente comunicazione e pertanto si ribadisce che gli autori si sollevano da ogni responsabilità, compreso, senza limitazioni per danni diretti o indiretti conseguenti all’uso delle informazioni, indicazioni, link suggeriti e contenuti.

AVVERTENZA SUI RISCHI
La negoziazione sui mercati finanziari comporta un alto livello di rischio che potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. L’utilizzo della leva finanziaria crea ulteriori rischi ed esposizioni a perdite. Vi è la possibilità di perdere parzialmente o totalmente il vostro investimento iniziale; non investire denaro che non ci si può permettere di perdere. Educate voi stessi sui rischi associati alla negoziazione dei campi, e se avete dei dubbi chiedere il parere di un consulente finanziario o fiscale indipendente