Sfruttare il crollo cinese con un Etf sulla tecnologia a servizio dell’istruzione

Ago 3, 2021 | Educational e approfondimenti vari

Indubbiamente un tema finanziario caldo di questi giorni è il crollo del mercato azionario cinese, alimentato dalla stretta governativa sulla società legate all’ istruzione a pagamento oltre che da tensioni varie tra le autorità cinesi e le grandi corporation del territorio. Di tutto ciò ne ho parlato in un recente approfondimento, qualora te lo fossi perso, ti invito a consultarlo al seguente link: Mercato cinese in affanno: cosa fare?

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Tra i vari strumenti che può prendere in considerazione un investitore per sfruttare il recente affondo cinese ed entrare a prezzi di saldo, c’è un Etf azionario tematico che non tutti conoscono (è quotato solo da un anno circa).

Lo strumento in questione è il seguente:

Rize Education Tech and Digital Learning UCITS ETF
ISIN IE00BLRPQJ54, Ticker LERN
E’ opportuno evidenziare che tale Etf non è focalizzato unicamente sulla Cina, ma tra titoli cinesi e di Hong Kong si arriva a circa un 30% di esposizione sul patrimonio del fondo; non è poco ma neanche tantissimo a dire il vero, però c’è da considerare che all’ interno della percentuale indicata ci sono esclusivamente quei titoli interessati dalla stretta governativa recente, motivo per cui la volatilità è assicurata.

Oltre a ciò, aldilà della questione Cina, abbiamo a che fare con quello che ha tutte le carte in regola per diventare un importante megatrend futuro, ossia la tecnologia a servizio dell’ istruzione, con l’ Etf in questione che include società oltre che degli immancabili Usa, di paesi molto improntati sulla ricerca dell’ istruzione di qualità, ad esempio paesi asiatici come Giappone e Corea del Sud, e territori nordici quali Norvegia e Svezia.

Vediamo dunque di prendere l’ Etf in questione e smontarlo pezzo per pezzo in modo da ricavare informazioni utili alla nostra operatività.

Rize Education Technology è un Etf domiciliato in Irlanda, approdato sul mercato italiano il 27 agosto 2020, il quale investe in società di ogni parte del mondo (paesi sviluppati ed emergenti) le quali sono impegnate nell’implementazione di un nuovo ecosistema educativo, che poggia su l’ausilio di tecnologie avanzate come la gamification, la realtà virtuale e aumentata, l’ apprendimento personalizzato e adattivo. Tutto ciò allo scopo di far fronte al meglio alle importanti sfide che deve affrontare il settore dell’ istruzione. Si preme dunque sulla tecnologia per preparare al meglio i cittadini di domani.

Si tratta di uno strumento a replica fisica, ad accumulo dei proventi, caratterizzato da un Ter annuo dello 0,45%.

Rize Education Technology replica passivamente l’ indice Foxberry HolonIQ Education Tech & Digital Learning, l’ Etf infatti è stato costruito grazie alla collaborazione con HolonIQ, società australiana attiva nell’ intelligence nel mercato globale dell’ istruzione. L’ indice in questione filtra i componenti in base a criteri quali la liquidità, il flottante e determinati parametri di tipo Esg. Il ribilanciamento viene effettuato semestralmente (a marzo e a settembre).

Analizzata la composizione dell’ indice, facciamo qualche considerazione sul replicante.

Trattandosi di un Etf legato a quello che pare un interessante megatrend, le prospettive future sono indubbiamente molto interessanti. Da questo punto di vista la corrente è certamente a favore.

Il fondo non ha certo dato soddisfazioni negli ultimi tempi, come si può vedere dal grafico sottostante.

L’ uptrend avviato ad inizio 2021 si è interrotto bruscamente a metà febbraio, da lì in poi è iniziato un rapido e costante declino, con un drawdown complessivo del 48% circa tra massimi e minimi. Il trend è visibilmente ribassista, con una struttura di massimi e minimi decrescenti.

Prendendo un grafico a più ampio respiro (dell’ indice) si può notare come negli ultimi anni i prezzi avevano spinto parecchio al rialzo, questi eccessi ora sembrano stati riassorbiti, in tutto ciò possiamo vedere come l’ indice si sta avvicinando ad un’area che in passato ha fatto da supporto, provocando delle successive risalite delle quotazioni.

Per quanto riguarda la composizione interna: a livello settoriale ovviamente il focus è sull’ istruzione. Riguardo i sottosettori dell’istruzione, fanno da padrone le società attive nel’ higher education: ad esempio quelle che offrono corsi di laurea accreditati attraverso canali digitali online, o quelle che forniscono servizi digitali a scuole e studenti (ad esempio piattaforme universitarie, contenuti didattici digitali ecc).
Relativamente all’esposizione geografica, abbiamo un prodotto che seppur diversificato globalmente, risulta sbilanciato verso gli Stati Uniti.
L’intero portafoglio è composto da 35 titoli, molto concentrato dunque, con le prime 3 posizioni, rispettivamente Chegg, Bright Horizon Family Solution e 2U, che pesano per più del 30% sul totale.

Tra i titoli cinesi presenti all’interno del paniere possiamo ad esempio ricordare:

  • CHINA EDUCATION GROUP
  • NEW ORIENTAL TECHNOLOGY
  • CHINA EAST EDUCATION
  • LAIX
  • TAL EDUCATION
  • HOPE EDUCATION GROUP
  • KOOLEARN TECH
  • CHINA MAPLE LEAF EDUCATIONAL
  • GAOTU TECHEDU
  • NEW HIGHER EDUCATION
  • WISDOM EDUCATION INTERNATIONAL

In definitiva, si tratta di un prodotto che negli ultimi tempi ha avuto un andamento pessimo, tuttavia ritengo che il tema d’ investimento sottostante sia molto interessante e abbia molti margini di crescita. Oggi i prezzi scontano le notizie negative sul fronte cinese, oltre al fatto che sono stati riassorbiti gli eccessi rialzisti degli ultimi mesi dovuti alla speculazione sui titoli del settore. Potenziali evoluzioni positive nel faccia a faccia tra Pechino e le aziende di casa sua potrebbero ridare un po’ di smalto al fondo.

Tuttavia, vista la grossa concentrazione tematica, ritengo sia saggio lavorare questo strumento nella parte satellite di portafoglio, o tramite un piano d’accumulo.

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