Il rame negli ultimi anni ha avuto una seconda giovinezza, e dopo aver strappato fortemente al rialzo nel corso del 2020 (post crisi Covid), staziona da tempo attorno ai suoi massimi storici.
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In generale si tratta di una materia prima molto correlata con il ciclo economico, dato che è molto richiesta in ambito industriale. Oltre a ciò, tale commodity rappresenta un imput essenziale per le infrastrutture protagoniste nel futuro quali quelle legate ai veicoli elettrici e allo stoccaggio di energia rinnovabile.
L’ articolo precedente rimandava poi ai diversi modi per investire in tale metallo, sia diretti che indiretti. In quanto ai metodi indiretti, era stata menzionata la possibilità di prendere in considerazione un Etf di Global X sulle miniere di rame, che però ai tempi era di difficile accesso al risparmiatore italiano, in quanto quotato in Usa e non armonizzato.
Oggi tuttavia è stato fatto qualche passo in avanti da questo punto di vista, infatti l’ emittente Global X ha nel frattempo quotato tale prodotto anche sul mercato italiano, dunque esso è ora divenuto disponibile in versione UCITS e conseguentemente molto più accessibile.
L’ articolo odierno si pone l’ obiettivo di presentare questo particolare strumento, analizzandolo e portando alla luce pregi e difetti.
Ecco il prodotto nel dettaglio:
ISIN IE0003Z9E2Y3, Ticker COPX
Global X Copper Miners è un Etf azionario domiciliato in Irlanda, lanciato sul mercato italiano il 22 novembre 2021, che investe in società di ogni parte del mondo attive nell’ esplorazione, estrazione e/o raffinazione del rame.
Si tratta di uno strumento a replica fisica, ad accumulo dei proventi, caratterizzato da un Ter annuo dello 0,65%.
L’ Etf in questione replica il Solactive Global Copper Miners, un indice che racchiude al suo interno un universo compreso da 20 a 40 titoli coinvolti significativamente e a vario livello nel business dell’ oro rosso.
Come di consueto, le aziende sottostanti all’ indice devono sottostare a determinati requisiti di capitalizzazione e liquidità.
L’ indice stabilisce poi un tetto massimo del 4,75% per ogni singola posizione, in modo da evitare un’ eccessiva concentrazione. Il ribilanciamento ha luogo 4 volte all’ anno.
Analizzate le caratteristiche dell’ indice, vediamo ora di fare qualche altra osservazione.
Vista la spinta data da alcuni catalizzatori positivi, processi da cui difficilmente si potrà sfuggire in futuro, ad esempio la transizione verso un’ energia più pulita, sono dell’ idea che nel medio/lungo termine la domanda di rame possa aumentare, dando vita così ad un ambiente più proficuo per l’ industria dell’ estrazione di tale metallo.
Ovviamente tale processo deve però passare anche attraverso le immancabili incognite di breve termine, legate su tutte ad un potenziale rallentamento economico, che si farebbe sentire parecchio su una commodity di uso industriale come questa.
Per quanto riguarda l’ impostazione grafica dell’ Etf oggetto d’ analisi, dando un’ occhiata al grafico recente possiamo vedere come esso si trova praticamente nell’ area che costituisce i massimi di periodo.
Il trend è ampiamente rialzista, tuttavia c’è da notare un aspetto: il ritardo di questo Etf, e quindi delle miniere di rame come gruppo, se confrontate con la quotazione della materia prima vera e propria (ottenuta mediante il future del rame); quest’ ultima ha infatti negli ultimi tempi rotto i massimi del 2011 e quindi ha aggiornato i propri massimi storici; dall’ altra parte le azioni delle miniere di rame hanno sì registrato decisi impulsi rialzisti, ma sono lontane dai livelli massimi raggiunti nella prima parte del 2011 (quando come si può vedere dal grafico sottostante l’ Etf COPX quotava sopra 60).
L’ Etf in questione ha realizzato un +21,02% da inizio 2022 e un +25,66% nell’ ultimo anno, questo in dollari americani, mentre in € il guadagno sarebbe maggiore, in virtù di un deprezzamento della moneta unica sul dollaro nell’ arco di tempo considerato.
Per quanto riguarda la composizione interna: a livello settoriale abbiamo praticamente la totalità delle partecipazioni riferite al settore dei materiali.
Relativamente all’ esposizione geografica, la parte del leone la fa il Canada, seguito da Australia e Usa. Nel complesso si registra un’ ottima diversificazione geografica e valutaria.
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Ti invito inoltre a sottoscrivere uno o più tra i vari portafogli di Etf proposti, lo puoi fare da qua: PORTAFOGLI MODELLO; scegli il tuo preferito e inizia a replicarlo, avrai assistenza su ogni aspetto.
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