Etf sul private equity: Lyxor vs Xtrackers

Mag 17, 2021 | Educational e approfondimenti vari

Recentemente ho analizzato un settore dalle indubbie potenzialità: quello del private equity, qualora ti fossi perso l’articolo ti consiglio di consultarlo al seguente link: Investire nel private equity.

Tra le varie soluzioni proposte per investirci c’erano anche 2 Etf, gli unici sul mercato italiano:

Lyxor Privex UCITS ETF – Dist
ISIN LU1812091947, Ticker PVX
Xtrackers LPX MM Private Equity Swap UCITS ETF
ISIN LU0322250712, Ticker XLPE

Se vuoi seguire via social i vari contenuti per non perderti neanche uno, ti consiglio di mettere mi piace alla mia pagina Facebook Francesco Brancatisano Advisor.

Ti invito inoltre a seguirmi sul mio profilo LinkedIn

In tale articolo verrà fatto un confronto tra questi 2 prodotti, in modo da vedere pro e contro di ognuno ad aiutare l’investitore a prendere una decisione d’investimento efficiente e più razionale possibile.

Sono entrambi Etf azionari che investono su società di private equity a livello globale. Si tratta di 2 prodotti molto longevi, i quali hanno uno storico ampio che copre anche la crisi del 2008, ciò è un vantaggio non da poco, in quanto abbiamo tanti dati a disposizione per poter verificare i loro comportamenti nelle varie condizioni di mercato, potendo fare così un confronto più accurato.

A livello di AUM vince Xtrackers, ciò si ripercuote anche sulla liquidità dei prodotti, con quest’ultimo decisamente più scambiato rispetto al Lyxor. Una curiosità è data dal fatto che gli scambi su Xtrackers sono decisamente cresciuti a partire da novembre 2020 (con l’annuncio del vaccino e la conseguente rotazione settoriale verso titoli più ciclici); anche Lyxor ha avuto un aumento degli scambi da gennaio 2021, tuttavia rimane meno liquido del rivale.

Per ciò che riguarda i costi di gestione, qua si ha un ex aequo, in quanto entrambi costano lo 0,70% annuo di Ter; si tratta sicuramente di costi elevati rispetto alla media degli Etf, ma giustificabili in qualche modo dall’ investimento sottostante molto di nicchia.

Sono entrambi strumenti a replica sintetica (unfunded swap).

Per quanto concerne la gestione dei proventi, Lyxor distribuisce dividendi semestrali, mentre Xtrackers essendo ad accumulo non effettua alcuna distribuzione, bensì reinveste i proventi. A tal proposito chi mira ad ottimizzare la performance di portafoglio e non necessita di entrate periodiche può preferire Xtrackers.

A livello di diversificazione interna, abbiamo a che fare con 2 Etf molto concentrati, che hanno entrambi in pancia giusto 25 titoli.

In tema di diversificazione geografica e valutaria: su Xtrackers fa da padrona l’America, che pesa per la della metà del portafoglio, seguita come importanza da Regno Unito, Svizzera e Francia. Ottima diversificazione valutaria.

Per quanto riguarda Lyxor la situazione è molto diversa: c’è sempre un’ ottima ripartizione tra valute e aree geografiche, ma qua troviamo un’esposizione maggiore su paesi diversi: scende vistosamente il peso degli Usa, viene ridimensionato quello del Regno Unito, mentre a sorpresa è la Svezia a fare la parte del leone (con il 25% del portafoglio che è denominato il corone svedesi); seguono gli Usa, il Canada e il Giappone (questi ultimi 2 decisamente sovrappesati rispetto ad Xtrackers).
Riguardo le performances, queste sia a breve che a lungo termine premiano Xtrackers. Nell’ultimo anno Xtrackers ha restituito un + 60,69% contro un 54,52% di Lyxor, questo spread di performance si è un po’ allargato durante gli ultimi 6 mesi, attestandosi al 10% circa (33% il guadagno di Xtrackers contro un 23% di Lyxor).

Va però anche detto che Xtrackers si è dimostrato più volatile del rivale negli anni. Non che l’ altro scherzi, anzi, occorre infatti ricordare che sono strumenti che durante la crisi del 2008 sono affondati pesantemente, con ribassi nell’ordine di -75% e -85%, dunque ben oltre un ampio indice azionario. Durante l’ ultimo anno la differenza in termini di volatilità si è assottigliata, e ciò contribuisce a premiare Xtrackers come rendimento in rapporto al rischio assunto, tuttavia prendendo dati a 3 e a 5 anni il gap di volatilità risulta più marcato e Lyxor ha la meglio in termini di rendimento corretto per il rischio..

Sono entrambi prodotti indicati a mio avviso per la parte satellite di portafoglio: ad oggi dovendo scegliere fra i 22 preferirei Xtrackers, pur continuando a tenere sott’occhio i dati di entrambi gli strumenti.

Se l’articolo ti è stato utile ti invito a mettere mi piace e a condividerlo sui social.

Se vuoi scoprire di più in merito alle logiche con cui integrare strategie attive o pac all’interno di un portafoglio, sottoscrivi uno dei pacchetti di abbonamento riferiti ad un un investitore dinamico, puoi farlo da qua: PORTAFOGLI MODELLO.

Ti ricordo che per ogni dubbio o richiesta di info puoi richiedere una consulenza gratuita.

Qualora vorresti approfondire argomenti come questo o altri di tua preferenza nello specifico, contattami per una coaching individuale su Skype.

DISCLAIMER
L’attività pubblicata nella presente comunicazione non costituisce consulenza personalizzata così come indicato dall’articolo 1 comma 5 septies del decreto legislativo 58/98, così come modificato dal decreto legislativo 167/2007. Chi scrive non conosce le caratteristiche personali di nessuno dei lettori, in specie flussi reddituali, capacità a sostenere perdite, consistenza patrimoniale. Pertanto le analisi, i segnali operativi ed ogni altra informazione o articolo pubblicato hanno carattere puramente informativo e non costituiscono in alcun modo consulenza finanziaria, nè costituiscono sollecitazione del pubblico risparmio, di conseguenza tutti i contenuti sopra riportati vanno intesi come pure e semplici opinioni personali dell’autore. Ogni utente utilizzerà sotto la propria responsabilità le informazioni fornite all’interno della presente comunicazione e pertanto si ribadisce che gli autori si sollevano da ogni responsabilità, compreso, senza limitazioni per danni diretti o indiretti conseguenti all’uso delle informazioni, indicazioni, link suggeriti e contenuti.

AVVERTENZA SUI RISCHI
La negoziazione sui mercati finanziari comporta un alto livello di rischio che potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. L’utilizzo della leva finanziaria crea ulteriori rischi ed esposizioni a perdite. Vi è la possibilità di perdere parzialmente o totalmente il vostro investimento iniziale; non investire denaro che non ci si può permettere di perdere. Educate voi stessi sui rischi associati alla negoziazione dei campi, e se avete dei dubbi chiedere il parere di un consulente finanziario o fiscale indipendente