Un approccio contrarian sul tema dei pagamenti digitali

Nov 26, 2021 | Educational e approfondimenti vari

I mercati azionari sono praticamente sui massimi, tuttavia ciò non significa che non si possano trovare strumenti (quali titoli, fondi, Etf e così via) in sofferenza, con i ribassi attuali che possono rivelarsi ottime occasioni d’ acquisto nel medio-lungo termine.

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Un esempio in questo senso proviene dal tema dei pagamenti digitali.

Quello dei pagamenti digitali è il classico megatrend dalle alte potenzialità, agevolato da tendenze strutturali di medio-lungo termine, quali una crescente diffusione di smartphone (e conseguentemente degli e-commerce), soprattutto nei paesi emergenti, ma anche da stringenti normative contro il riciclaggio di denaro, che favoriscono la transizione verso un sistema di pagamenti sempre più digitale. In tutto ciò, si stima che il mercato dei pagamenti digitali cresca ad un CAGR (tasso annuo di crescita composto) del 19,4% dal 2021 al 2028.

Tuttavia Il business dei pagamenti digitali si trova attualmente in una fase di debolezza, anche sulla scia del rallentamento economico post Covid che ha fatto registrare al settore la sua prima contrazione delle entrate in 11 anni. Per rendersi conto di tutto ciò basta guardare il grafico di alcuni big del settore: pensiamo a Visa, Paypal o a Mastercard, o ancora buttando un occhio sull’ andamento di un Etf rappresentativo del settore, ossia L&G Digital Payments UCITS ETF.

Ed è proprio l’ Etf L&G Digital Payments (ISIN: IE00BF92J153; TICKER: DPAY) a prestarsi bene secondo me ad un’operatività in ottica contrarian, dal momento che la fase di debolezza attuale la considero un’ opportunità d’ ingresso a medio-lungo termine.

Ma vediamo nello specifico di conoscere meglio tale strumento:

L&G Digital Payments è un Etf di recente quotazione, che replica fisicamente il Solactive Digital Payments NTR, un indice che riflette la performance delle società impegnate nell’ ecosistema dei pagamenti digitali. Gli attori coinvolti nella catena del valore dei pagamenti digitali sono svariati: acquirenti di pagamenti, emittenti di carte, portali di pagamenti, processori di pagamenti, fornitori di tecnologie per pagamenti e fornitori di servizi di pagamento senza carta.

Il prodotto in questione è ad accumulo dei proventi e costa uno 0,49% annuo di Ter.

Per quanto riguarda la composizione interna: L&G Digital Payments è sbilanciato geograficamente negli Usa, a livello valutario sul dollaro americano e in ottica settoriale sulla tecnologia.

Il portafoglio totale è composto da 43 titoli, non eccelle in diversificazione quindi; da sottolineare che c’è un tetto massimo del 15% per ogni singola partecipazione, in modo da evitare eccessive concentrazioni.

A livello grafico la situazione è la seguente:

Lo storico a disposizione per l’Etf è relativamente breve, perché quest’ultimo è approdato sul mercato italiano solo a fine maggio 2021, tuttavia per avere una visione più ampia possiamo servirci dell’ indice replicato dall’ Etf: il Solactive Digital Payments Index NTR, che ha uno storico che torna indietro fino al 2013.
Da qua possiamo notare come il drawdown tra i massimi di febbraio 2021 e i minimi attuali sia stato di un 24% circa; l’area attuale è stata lavorata più volte in passato, quando ha fatto da resistenza tra agosto e ottobre 2020. Sotto tale area, potrebbero rivestire importanza i livelli massimi pre-Covid, zona anch’essa lavorata in seguito, quando con i pullback susseguitisi tra settembre e novembre 2020 è stata ritestata come supporto.

Dal momento che ritengo che il prodotto in questione abbia le carte in regola per continuare a fare bene in futuro, penso si possa iniziare a valutare di entrare, attraverso una serie di ingressi scaglionati sulla debolezza (ad esempio 2-3); l’ importante è pianificare bene gli ingressi e la gestione della posizione, in modo da avere un modus operandi quanto più possibile ragionato e non di pancia.

Ipotizzando di fare oggi u 1° ingresso, si potrebbe ad esempio pensare di fare un 2° ingresso in seguito ad un ribasso di x punti percentuali dal 1°, e così via per un eventuale 3°, diversamente si potrebbe pensare di giocarsi una seconda ed eventuale terza fiches sulle aree via via inferiori di prezzo che in passato sono state molto lavorate, o ancora svincolarsi dai pezzi e ragionare in termini di tempo, facendo più ingressi ad una definita distanza temporale l’uno dall’altro (tipo PAC).

Insomma l’ approccio è molto flessibile e personalizzabile in base al grado di rischio, ottica temporale dell’operazione e obiettivo. Allo stesso modo dell’ entrata occorre gestire l’uscita, anch’essa è molto personalizzabile: si può uscire in un’ unica soluzione o in maniera frazionata, su livelli di prezzo o di tempo. Il fine ultimo è quello di massimizzare le probabilità di successo dell’ operazione.

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