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La nuova emissione ha un taglio minimo di 1.000 €, aspetto molto interessante e che agevola chi non vuole o non può investire cifre elevate.
Il meccanismo di funzionamento di tale bond è semplice, nello specifico si tratta di un bond a tasso fisso che paga un interesse del 3,75% lordo annuo, la cedola verrà corrisposta ogni 6 mesi e la scadenza è a settembre 2026 (durata 6 anni quindi).
Attenzione al fatto che sul bond è attiva un’opzione call di richiamo anticipato a partire dal settembre 2023 (al prezzo di 101,875), che si attiverà al ricorrere di determinate condizioni indicate nel prospetto.
Vediamo ora se conviene sottoscrivere tale bond.
Partiamo da un presupposto: nello scenario attuale di tassi a zero nessuno regala nulla, dunque ad un rendimento elevato come quello del bond in emissione (3,75% annuo se si compra in emissione), corrisponde un rischio maggiore. Tale emissione infatti non ha rating e l’emittente è un’azienda piuttosto indebitata a livello di bilanci.
Il rendimento di tale bond (in emissione) è generalmente più elevato di quello attuale dei titoli analoghi e “rivali” già quotati (ad esempio i vari Alerion, Mittel, Ivs). Un altro punto di forza è sicuramente il taglio minimo da 1.000 €, che lo rende fruibile sia in ottica da cassettista a chi non vuole rischiare troppo, sia in ottica da trading.
L’ approccio da cassettista lo consiglio solo a chi ha un orizzonte temporale congruo con la durata dell’obbligazione, è conscio del fatto che si tratta di un’emissione non a bassissimo rischio e punta a massimizzare il rendimento di portafoglio. L’ideale sarebbe inserire tale bond all’ interno di un portafoglio di bond high yield diversificato, in tal modo si attutisce il rischio, e di non dedicare ad esso più di un 3-5% del patrimonio finanziario totale. E’ utile poi per chi predilige l’approccio compro e tengo verificare periodicamente lo stato di salute di Carraro, ad esempio facendo qualche ricerca a riguardo e controllando la quotazione del titolo azionario, quotato su Borsa Italiana.
L’ approccio in cui credo e che consiglio è tuttavia un approccio di tipo mordi e fuggi: si tratta nello specifico di acquistare tale bond in emissione (o comunque subito dopo) per cercare di rivenderlo a prezzi maggiori dopo qualche settimana-mese; la rivalutazione nel primo periodo non è scontata, ma è molto probabile, vista la cedola alta in tempi di tassi a zero, e per il conseguente interesse riscosso in emissione che ha causato la chiusura anticipata del collocamento.
Personalmente, all’interno di una strategia di gestione tattica della liquidità, ho realizzato un’operazione di switch, vendendo con una piccola plusvalenza un Btp Futura acquistato precedentemente con la stessa logica, ed acquistando il nuovo bond Carraro.
Qui puoi trovare l’articolo che suggeriva l’operazione sul Btp Futura
Per chi volesse approfondire, il codice ISIN del bond Carraro è il seguente: XS2215041513
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