Investire nelle risorse naturali

Mag 6, 2021 | Educational e approfondimenti vari

Un settore che sembra aver ritrovato vitalità nell’ultimo periodo è quello delle materie prime. Le aziende appartenenti a tale settore generalmente fanno parte degli indici inerenti ai materiali di base. Si tratta di un comparto molto eterogeneo, che al suo interno racchiude aziende impegnate in diversi sottosettori: dall’ estrazione mineraria ai prodotti chimici, energetici, passando per quelli forestali.

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All’interno di questo settore non mancano poi quelle aziende che forniscono gran parte dei materiali usati nel settore delle costruzioni.

Abbiamo quindi aziende che hanno a che fare con l’oro, il petrolio, il rame, l’acciaio, il legname, la carta, i prodotti chimici e fertilizzanti vari.

Si tratta di un settore fortemente ciclico, che tende a prosperare quando l’economia è in salute.

Gli stimoli monetari e fiscali in risposta alla pandemia hanno contribuito a ridare smalto al settore delle materie prime, che in tanti casi hanno avuto rialzi molto importanti; occorre ricordare che il settore delle commodities negli ultimi anni ha sofferto molto, con molte di esse che sono ampiamente sotto i massimi toccati prima della crisi del 2008; tuttavia sulla scia del contesto favorevole attuale, molti analisti hanno iniziato a parlare persino di superciclo delle materie prime, un po’ come avvenuto negli anni 70, ipotizzando rialzi importanti e duraturi. Un trend favorevole per le commodities si ripercuoterebbe positivamente sulle società che hanno a che fare con esse.

Delineato il quadro macroeconomico, vediamo che soluzioni ha chi volesse investire in un ampio settore di materie prime ma in maniera indiretta, ossia senza comprare ad esempio Etf che investono direttamente nei commodities futures, in modo da evitare inefficienze strutturali dovute a fenomeni quali l’ effetto contango, bensì comprando strumenti che investono nelle aziende coinvolte nel business delle materie prime.

L’ investitore può valutare ad esempio degli Etf:

ETF SUI MATERIALI DI BASE

Xtrackers MSCI World Materials UCITS ETF
ISIN IE00BM67HS53, Ticker XDWM

Lyxor MSCI World Materials TR UCITS ETF – Acc (EUR)
ISIN LU0533033824, Ticker MATW

SPDR MSCI Europe Materials UCITS ETF
ISIN IE00BKWQ0L68, Ticker STPX

SPDR S&P US Materials Select Sector UCITS ETF
ISIN IE00BWBXM831, Ticker SXLB

Si tratta di strumenti che permettono di investire sia in maniera globale, o andando su singole aree quali Usa o Europa. La liquidità di tali assets non è eccelsa, i più liquidi delle selezione risultano il primo e l’ ultimo.

ETF SULLE RISORSE NATURALI

Lyxor STOXX Europe 600 Basic Resources UCITS ETF – Acc
ISIN LU1834983550, Ticker BRES

Questo Etf è focalizzato sulle aziende europee che hanno a che fare con le risorse naturali. Prodotti come questo, sulle risorse di base, sono del tutto simili a quelli sui materiali di base; se si vuole trovare qualche differenza, i primi (almeno questo, che è il solo prodotto disponibile da noi, con focus unicamente europeo) sono più volatili; negli Etf sui materiali di base hanno infatti una maggiore importanza le aziende di prodotti chimici. Il Lyxor STOXX Europe 600 Basic Resources ha fatto storicamente meglio dell’ Etf comparabile, lo SPDR MSCI Europe Materials, ma a fronte di una maggiore volatilità; Spdr vince come rendimento in rapporto al rischio assunto.

A parte gli Etf un investitore che volesse puntare su questo settore potrebbe anche guardare ai fondi d’ investimento, tuttavia non ho trovato gestioni attive particolarmente brillanti da consigliare.
Al momento non esistono neanche certificati benchmark da noi che replicano il settore dei materiali di base/risorse naturali.

Oltre ai veicoli d’ investimento diversificati, è possibile sfruttare questo potenziale trend favorevole sulle materie prime facendo direttamente stock picking sulle singole azioni di società leader in questo campo, ossia quelle maggiormente presenti all’interno degli indici di categoria. Un’ altra cosa che si può fare è quella di considerare società come quelle presentate sotto per un’operatività su di esse attraverso i certificati d’ investimento (sia a livello di singole aziende o anche di basket settoriali). Si tratta in tutti e 2 i casi di operatività che richiedono maggiori competenze e che consiglierei a chi è maggiormente evoluto come investitore.

Ecco una carrellata di nomi:

  • LINDE
  • BHP GROUP LTD
  • RIO TINTO
  • AIR LIQUIDE
  • BASF
  • VALE
  • SHIN-ETSU CHEMICAL
  • BHP GROUP PLC
  • ANGLO AMERICAN
  • GLENCORE
  • ARCELORMITTAL
  • SHERWIN WILLIAMS COMPANY
  • AIR PRODUCT AND CHEMICALS
  • ECOLAB
  • FREEPORT-MCMORAN
  • DOW
  • NEWMONT
  • DUPONT
  • INTERNATIONAL FLAVOR AND FRAGRANCES
  • CORTEVA
  • PPG INDUSTRIES
  • SIKA AG
  • GIVAUDAN
  • CRH PLC
  • LAFARGEHOLCIM
  • STORA ERESO
  • BOLIDEN
  • SVENKA CELLULOSA
  • UPM KYMMENE
  • ANTOFAGASTA
Chi ha un approccio ancora più speculativo può andare oltre che sui titoli sopra, sui derivati degli stessi, in modo da cercare di sfruttare a proprio vantaggio l’esplosività di movimento di tali strumenti.
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