Come sappiamo questo è un periodo molto tempestoso sui mercati. Da inizio anno scende un po’ tutto: indici azionari e obbligazionari vanno giù insieme, facendo mancare quella decorrelazione chiave sulla quale si basa ogni logica di diversificazione e conseguentemente di portafogli modello multi-assets.
Se vuoi seguire via social i vari contenuti per non perderti neanche uno, ti consiglio di mettere mi piace alla mia pagina Facebook Francesco Brancatisano Advisor.
Per approfondire questo o altri argomenti, fare domande e confrontarti con altri risparmiatori con vicissitudini simili alle tue, iscriviti al mio gruppo chiuso su Facebook
Ti invito inoltre a seguirmi sul mio profilo LinkedIn
Tuttavia c’è da sottolineare un aspetto non secondario, ossia che in un mercato difficile e decisamente ribassista praticamente per tutto, già il fatto di riuscire a contenere le perdite costituisce un’ ottima cosa.
A tal riguardo la prima cosa che si può valutare di fare, all’ interno della parte tattica di portafoglio, è (per chi decide di rimanere investito anche in assenza di trend positivo) posizionarsi su strumenti che stanno facendo meglio del mercato, per via di aspetti legati alla loro natura e quindi ad implicazioni di carattere macroeconomico, ma anche geografico e sociale ad esempio.
All’ interno della parte azionaria di portafoglio, paesi sviluppati che stanno tenendo meglio di altri da inizio anno sono Australia, Canada e Uk, tutte economie legate per molti aspetti alle materie prime.
Volendoci soffermare sul Regno Unito, possiamo costatare come esso da inizio 2022 stia tenendo meglio rispetto ai principali benchmark azionari, con il principale indice, il Ftse 100, che è in territorio positivo da inizio anno (+2,12 in € e +2,55% in sterline), per fare un confronto, l’ indice globale Msci World è sotto del 9,47 YTD, questo perché comprare dollari ha premiato (questo indice è espresso al 70% circa in $), in altre parole il cambio ci è andato a favore e ha smorzato la discesa, se infatti andiamo a vedere come si è comportato l’ Msci World in in $, le performances peggiorano, attestandosi a -15,69% da inizio anno.
Anche per l’ S&P 500 i dati sono simili (-9,59% in € e -15,78% in $ YTD).
Il Ftse 100 è quindi tra i pochi mercati azionari in positivo da inizio anno, anche in ragione del fatto che ha una composizione tipicamente large cap value, con molti titoli difensivi di qualità, perciò più resilienti. Esso è praticamente privo di tecnologia all’ interno, mentre spiccano settori quali i beni di prima necessità su tutti, seguiti da finanza, salute, energia e materiali.
Oltre a ciò, nuove possibili escalation militari sul fronte del conflitto Russia Ucraina (con tutti gli scongiuri possibili), potrebbero riaccendere tensioni sui prezzi delle materie prime, con ovvi benefici tra le aziende legate al settore, e in Regno Unito ce ne sono svariate.
A parte questi catalizzatori positivi, che possono favorire una sovraperformance di UK, almeno in termini di forza relativa, tra i pro di questo investimento si potrebbe anche menzionare il fattore cambio, un’allocazione nel Regno Unito potrebbe infatti beneficiare anche di un rialzo della Sterlina, che è storicamente a buon mercato, anche se più rispetto al Dollaro che rispetto all’ Euro.
Chi volesse investire nel mercato azionario del Regno Unito ha a disposizione diverse soluzioni.
Soprattutto tra gli Etf si possono valutare ad esempio:
ISIN IE0005042456, Ticker ISF
ISIN IE00B810Q511, Ticker VUKE
ISIN IE00B53HP851, Ticker SXRW
ISIN LU0950670850, Ticker UKGBPB
ISIN IE00B0M63060, Ticker IUKD
ISIN: LU1775979708
Se l’articolo ti è stato utile ti invito a mettere mi piace e a condividerlo sui social.
Ti invito inoltre a sottoscrivere uno o più tra i vari portafogli di Etf proposti, lo puoi fare da qua: PORTAFOGLI MODELLO; scegli il tuo preferito e inizia a replicarlo, avrai assistenza su ogni aspetto.
Qualora vorresti approfondire argomenti come questo o altri di tua preferenza nello specifico, contattami per una coaching individuale su Skype.