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Ci sono a mio avviso più motivi, che partono tutti dal contesto macroeconomico.
Innanzitutto, nell’ attuale fase di ottimismo circa il ritorno alla normalità post Covid, con materie prime in rialzo, maggiori aspettative d’inflazione e di tassi al rialzo, la componente azionaria di tipo value sembra aver ripreso forza relativa nei confronti della componente growth. Volendo sfruttare il perdurare di questa situazione, cosa c’è di più value di un indice come l’ MSCI Canada, dove il settore finanziario pesa per un 37% del totale, l’energia per un 13,55% e i materiali per un 12,30?

L’economia canadese è improntata principalmente sullo sfruttamento delle risorse naturali; nel sottosuolo sono infatti presenti in grosse quantità praticamente tutti i materiali della crosta terrestre, oltre ad enormi giacimenti di petrolio, gas naturale, fosfati, carbone e uranio (di cui il Canada risulta il primo produttore al mondo). Tale paese può contare su industrie minerarie di importanza mondiale: è possibile citare a riguardo Barrick Gold (maggiore estrattore di oro a livello mondiale), Cameco (leader mondiale nell’ estrazione dell’uranio) e Rio Tinto Alcan (divisione di Rio Tinto e numero uno al mondo per quanto riguarda l’estrazione e la produzione di alluminio).
Riveste inoltre molta importanza nell’ economia canadese la lavorazione del legno (e sappiamo quanto il prezzo di questa commodity sia cresciuto ultimamente), con il paese che tra l’ altro risulta tra i principali produttori di carta e cellulosa.
Oltre alle peculiarità dal punto di vista dell’economia del paese, c’è anche da considerare la singolare politica economica della Bank of Canada, che ha recentemente ufficializzato sulla scia della ripresa dell’economia canadese l’avvio del tapering, meccanismo con cui essa di fatto va a drenare liquidità dai mercati, riducendo l’acquisto settimanale di bond, da 4 a 3 miliardi di $, una riduzione del 25%. Con questa mossa la BoC potrebbe fare da apripista per altre banche centrali, e si parla anche di un possibile ritocco al rialzo dei tassi d’ interesse già dal 2022 (prima del previsto) se l’ economia canadese continuerà a ruggire. Ovviamente uno scenario di questo tipo si sta già in parte scontando sul Forex, dove la valuta canadese, aiutata anche da ciò, risulta quella tra le major che si è apprezzata maggiormente da inizio anno.

Delineati i vantaggi di un investimento di questo tipo, vediamo come è possibile realizzarlo: sul mercato italiano ci sono attualmente 5 Etf legati al Canada.
ISIN LU0446734872
Ticker CANEUA
ISIN IE00B52SF786
Ticker CSCA
ISIN LU0476289540
Ticker XCAN
ISIN LU1130155606
Ticker CAHEUA
ISIN LU0950672807
Ticker CANA
Oltre agli Etf, non ho trovato fondi d’ investimento o altri veicoli per esporsi in maniera diversificata al mercato azionario canadese.
Tuttavia un’ altra soluzione, che richiede maggiore specializzazione, per esporsi su aziende canadesi, può essere quella di valutare alcuni singoli titoli, per un’ operatività diretta su di essi, o in maniera indiretta tramite certificati d’ investimento scritti su di essi.
Ecco alcuni nomi che è possibile prendere in considerazione:
- ROYAL BANK OF CANADA
- SHOPIFY
- ENBRIDGE
- CANADIAN NATIONAL RAILWAY
- BARRICK GOLD
- WHEATON PRECIOUS METAL
- THOMSON REUTERS
- KINROSS GOLD
- PAN AMERICAN SILVER
- CAMECO
- YAMANA GOLD
- BLACKBERRY
- BALLARD POWER SYSTEM
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