Iniziare a costruirsi una rendita con i dividend aristocrats

Mag 22, 2021 | Educational e approfondimenti vari

I titoli cosiddetti dividend aristocrats sono azioni di quelle società che hanno aumentato i dividendi di anno in anno per almeno 20 anni consecutivi. Questa tipologia di azioni sono comuni in America, visto che strategie improntate attorno ad essi là sono maggiormente diffuse; se si guarda ad altre aree geografiche, come Europa o mercati emergenti, tali titoli sono meno comuni: ci sono ovviamente società che attuano una politica di espansione dei dividendi, ma generalmente i dividendi di tali società non presentano storici molto profondi come invece si può riscontrare nella realtà americana.

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Ma a chi possono essere utili tali titoli?

Semplice, all’ investitore di lungo termine, magari una persona che si trova relativamente in giovane età e vuole porre le basi per costruirsi da subito delle rendite che saranno via via crescenti col passare degli anni. Inizialmente è plausibile che i dividendi incassati non siano un granchè, e sicuramente si può trovare di meglio, ma qua il focus non è volto a massimizzare da subito il rendimento da dividendi, bensì seminare oggi per raccogliere domani.

Per rendere l’idea facciamo un esempio pratico: esiste un Etf quotato sul mercato italiano che è focalizzato proprio su questi titoli della realtà americana:

SPDR S&P US Dividend Aristocrats UCITS ETF
ISIN IE00B6YX5D40, Ticker USDV
Il prodotto in questione ha circa 10 anni di storico. Si tratta di uno strumento che paga un dividendo trimestrale; il dividendo dell’ ultimo anno è stato di 1,22 € per ogni quota posseduta. Calcolando che oggi per acquistare una quota occorrono 56,09 €, il dividend yield è pari al 2,17% lordo, che ovviamente non è da buttare visti i tempi di tassi a zero, ma non è neppure nulla di che.

Tuttavia questo dato viene fuori perché lo sto pagando al prezzo di oggi, e stiamo parlando di un prodotto che è praticamente sempre cresciuto negli anni. Ma cosa succede se avessi acquistato questo Etf tanti anni fa?

Poniamo il caso di aver comprato ad aprile 2012, quando il prezzo era di 20,88 € per quota: dopo un anno avrei ottenuto un dividendo di 0,60 € spalmato su 4 trimestri; il dividend yield sarebbe stato del 2,87% (0,60/20,88), nulla di spettacolare quindi, ma se avessi mantenuto l’ Etf in portafoglio arrivando fino ai giorni nostri con quel prezzo di carico, per calcolare la mia resa da dividendo oggi, l’ultimo dividendo dovrei dividerlo non per 56,09, ma per 20,88, verrebbe fuori quindi un dato molto diverso (5,84%), pari a circa 2,7 volte in più. E’ in tal modo che si manifesta il vantaggio di una strategia del genere.

Volendo ancora fare degli esempi, ma svincolandosi dagli Etf, prendiamo i titoli che costituiscono le posizioni principali di Spdr S&P US Dividend Aristocrats: al primo posto abbiamo Exxon, che nell’ultimo anno ha staccato un dividendo di 3,48 $ per azione, ai prezzi attuali (58,42 $) equivale ad un dividend yield del 5,95%; se avessimo acquistato circa 20 anni fa, ad un prezzo intorno a 40, il nostro rendimento da dividendo attuale sarebbe dell’8,70%; e se avessimo acquistato 30 anni fa a 14,50? Il rendimento da dividendo sarebbe oggi del 24% (accompagnato da un +300% di guadagno in conto capitale).

Con AT&T non ci sarebbe andata altrettanto bene: oggi paga un dividendo annuo di 2,08 $, ai prezzi attuali (29,57 $) offre un 7,03% di dividend yield. Comprandola 20 anni fa a 40 avremmo oggi un rendimento da dividendo del 5,2%. Comprandola 30 anni fa a 13 avremmo però una resa del 16%.

Un altro esempio può essere Chevron, che oggi ha l’ultimo dividendo annuo pari a 5,36 $, si compra a 103,09, conseguentemente offre un dividend yield del 5,15% ai prezzi attuali. Acquistando il titolo 20 anni fa a 45 e mantenendolo, oggi si avrebbe una resa da dividendo dell’ 11,9%, che diventerebbe uno straordinario 30% circa, avendo comprato 30 anni fa a 18.

Volendo ancora andare avanti prendiamo IBM: oggi si compra a 144,14 $, l’ultimo dividendo annuo è pari a 6,56 $ per azione, ciò equivale ad un dividend yield del 4,55% ai prezzi attuali. Venti anni fa il titolo si acquistava a 92, avendolo in carico da questo prezzo l’attuale rendimento da dividendo sarebbe del 7,13%; andando ancora più indietro, 30 anni fa si comprava a 25, offrendo oggi al fortunato possessore più del 26% di resa da dividendo.

Terminiamo gli esempi con un Reit, ossia National Retail Properties, che oggi ha un dividend yield del 4,62% (44,94 $ è l’ attuale prezzo, mentre 2,08 $ è l’ ultimo dividendo annuo); avendo messo questo titolo in portafoglio a 12,80 circa 20 anni fa, la resa da dividendo sarebbe più di un 16% oggi; e chi avesse acquistato e dimenticato questa azione 30 anni fa? Potrebbe usufruire oggi di uno spaziale 25% e passa di resa.

Ovviamente si tratta di una strategia che pochissimi riescono ad implementare a lunghissimo termine. Ai guadagni lauti da dividendi si accompagnano forti plusvalenze sui prezzi, e ovviamente la tentazione di monetizzare il guadagno è fortissima. Tuttavia qualcuno che lavora in questa direzione c’è, e si chiama Warren Buffett, l’investitore che non ha certo bisogno di presentazioni, che naviga su spettacolari rendimenti da dividendi, avendo titoli in portafoglio a prezzi di carico di 50 anni fa.

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