Etf sulle società aurifere: Vaneck vs L&G

Giu 1, 2021 | Educational e approfondimenti vari

L’oro, e di conseguenza le società aurifere rappresentano un tema caldo del momento; quotidianamente si sentono discussioni in merito allo scacchiere finanziario attuale e futuro, e sono molti gli analisti che soffermandosi su temi quali inflazione, dinamica dei tassi e così via, auspicano venti favorevoli per gli assets reali, tra i quali spicca l’oro, per gli anni a venire.

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Tra previsioni più conservative e target di prezzo che appaiono surreali, è innegabile che il metallo giallo negli ultimi tempi suscita un certo interesse. Ovviamente il fermento che c’è attorno all’ oro fa scaturire una notevole attenzione verso quelle industrie che hanno a che fare con esso, le miniere su tutte. Per tale motivo in questo articolo saranno confrontati 2 Etf che investono nelle società minerarie a livello globale; lo scopo è quello di vedere pro e contro di ognuno ed aiutare l’investitore a prendere una decisione d’ investimento efficiente e più razionale possibile.

I 2 prodotti in questione sono:

L&G Gold Mining UCITS ETF
ISIN IE00B3CNHG25
Ticker AUCO
VanEck Vectors Gold Miners UCITS ETF
ISIN IE00BQQP9F84
Ticker GDX
Sono entrambi Etf azionari che investono in aziende attive principalmente nell’ estrazione dell’ oro (ottenendo almeno il 50% dei loro profitti da questa attività). L&G è disponibile da gran tempo (settembre 2008), più recente il prodotto di Vaneck, che però ha pur sempre 6 anni di storico, essendo arrivato in Italia a marzo 2015.

A livello di AUM vince Vaneck, ciò si ripercuote anche sulla liquidità dei prodotti, con quest’ultimo che risulta più scambiato di L&G; tuttavia ciò non vuol dire che quest’ultimo sia illiquido, anzi.

Per ciò che riguarda i costi di gestione, anche qua la spunta Vaneck, che risulta più economico del rivale, con un costo dello 0,53% annuo contro un Ter dello 0,65% del rivale. Non sono 2 tra gli Etf più economici del mondo.

Entrambi hanno un’ esposizione verso il sottostante attuata tramite replica fisica, ed entrambi sono strumenti ad accumulo dei proventi (non pagano dividendi).

A livello di diversificazione interna, L&G risulta molto concentrato, dal momento che ha in pancia solo 28 titoli; Vaneck è più diversificato, qua infatti le partecipazioni sono 52. Restano tuttavia 2 prodotti che non fanno certo leva sulla diversificazione.

Per quanto concerne la ponderazione geografica, in entrambi fa da padrone il Canada. A riguardo, sia Vaneck che L&G fanno perno su paesi legati alle materie prime come Australia e Sudafrica.

La forte presenza di valute legate alle commodities rappresenta per entrambi un’ ottima fonte di diversificazione oltre che un potenziale alleato in un contesto rialzista per le materie prime.

Con riferimento alle performances, queste premiano L&G, sia nel breve che sul lungo termine. Nell’ultimo anno L&G ha restituito un 8,66% contro un 5,30% di Vaneck. Se si vogliono prendere gli ultimi 3 anni, abbiamo un +75,68% di L&G a fronte di un +70,47% di Vaneck. Certamente non si tratta di differenze abissali, però va considerato un aspetto importante, ossia che L&G ha ottenuto un’ extraperformance a fronte di una volatilità più contenuta rispetto al rivale, ciò comporta che il suo prodotto vince anche a livello di rendimento in rapporto al rischio assunto, anche andando più indietro e facendo un’analisi sugli ultimi 5 anni.

In definitiva, sono entrambi prodotti validi, i quali sono indicati a mio avviso per la parte satellite di portafoglio: ad oggi dovendo scegliere fra i 2 andrei su L&G, pur continuando a tenere sott’occhio i numeri di entrambi gli strumenti.

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