Diversificare il portafoglio e avere una rendita mensile: Aberdeen Frontier Markets ai raggi X

Lug 28, 2021 | Educational e approfondimenti vari

I mercati obbligazionari di frontiera sono un’ asset class esotica e molto di nicchia. Dal momento che si tratta di un segmento di difficile accesso sicuramente non rappresentano una soluzione molto diffusa nei portafogli d’ investimento dei privati, rimanendo per la maggior parte appannaggio di investitori istituzionali.

Se vuoi seguire via social i vari contenuti per non perderti neanche uno, ti consiglio di mettere mi piace alla mia pagina Facebook Francesco Brancatisano Advisor.

Ti invito inoltre a seguirmi sul mio profilo LinkedIn

Tuttavia con il passare degli anni l’ industria dell’ asset management ha iniziato a proporre soluzioni di questo tipo anche alla clientela retail, offrendo una soluzione in più a chi vuole differenziare parte del proprio portafoglio su strumenti sicuramente più allegri in termini di volatilità, ma che al tempo stesso permettono di accedere ad obbligazioni di paesi che offrono ancora tassi d’ interesse appetibili in un mondo di rendimenti a zero.

Questa asset class può essere interessante per via della sua flessibilità d’ impiego, dal momento che si presta bene ad essere lavorata sia per generare reddito (attraverso l’importante incasso cedolare), sia per generare rendimento attraverso l’ incremento di prezzo dei bond presenti all’ interno.

Per coprire questo segmento di mercato occorre andare su fondi comuni d’ investimento o Sicav, poichè attualmente non esistono ad esempio Etf sul mercato italiano con simile focus. Ciò non deve essere visto come un limite, dal momento che in mercati tendenzialmente inefficienti come quelli di frontiera, un bravo gestore attivo può ancora fare la differenza.

Nell’ approfondimento odierno andiamo a vedere proprio uno strumento di questo tipo: si tratta di un veicolo della casa d’investimento scozzese Aberdeen.

Aberdeen Standard SICAV I – Frontier Markets Bond Fund A MInc USD
ISIN: LU0963865083
Vediamo di smontarlo pezzo per pezzo in modo da ricavare dati e informazioni utili alla nostra operatività.

Aberdeen Frontier Markets è una Sicav domiciliata in Lussemburgo, lanciata sul mercato il 25 settembre 2013. Come si legge dal prospetto informativo: il fondo investe almeno due terzi di patrimonio in obbligazioni emesse da società, governi o altri organismi situati in paesi dei mercati di frontiera (quelli inclusi nel NEXTGEN Frontier Markets Index). Le obbligazioni possono avere qualsiasi rating e di norma sono denominate nella valuta dei Paesi in cui sono emesse. Oltre il 50% del fondo viene investito in obbligazioni di qualità sub-investment grade.

Si tratta di una Sicav disponibile su più classi, la classe analizzata in tale articolo si caratterizza per essere a distribuzione mensile dei proventi e per avere costi annui dell’1,79%. In teoria il prospetto informativo indica delle potenziali spese d’ ingresso del 5% massimo, tuttavia è possibile azzerare queste ultime acquistando il fondo attraverso un distributore online (ad esempio Onlinesim). Il lotto minimo d’ investimento è pari a 1.000 $.

Il profilo di rischio indicato è di 4 su 7.

Il fondo non utilizza nessun benchmark come riferimento per la composizione del portafoglio. Un parametro di riferimento coerente potrebbe essere considerato il NEXTGEM. Il processo d’ investimento integra tra l’ altro considerazioni di carattere ambientale, sociale e di governance (ESG). E’ possibile l’utilizzo di strumenti derivati, sia per gestire i rischi sia per finalità speculative.

Il gestore del fondo è Kevin Daly.

Per quanto concerne la composizione interna: a livello di esposizione geografica l’Egitto fa da padrone, seguito da Angola e Nigeria.

Relativamente all’ esposizione valutaria, abbiamo una parte maggioritaria (81% circa di portafoglio) in hard currency (dollaro Usa) e una porzione minoritaria in valute di frontiera.
In merito al rating creditizio, abbiamo quasi la totalità del fondo allocata in titoli high yield, all’interno dei quali spicca un 74% di bond con rating pari a B.
In quanto a tipologia di debito, vi è una grossa parte formata da titoli di Stato e una parte minore da corporate bond.
Il fondo ha attualmente 99 titoli in pancia. Le principali posizioni includono titoli di Stato di paesi africani come Senegal e Angola, oltre a titoli governativi di paesi non white list come Barbados
In definitiva, si tratta di uno strumento che può avere senz’altro un andamento ballerino, ma che può trovare posto nei portafogli di quegli investitori un po’ più evoluti con una tolleranza al rischio medio-alta, i quali hanno bisogno di ottenere entrate periodiche dal capitale investito, magari dedicando percentuali di portafoglio non troppo grandi.

Dal suo lancio ad oggi ha prodotto una performance cumulata del 77,39%; la performance annualizzata è stata del 7,59% (paragonabile a quella di un indice azionario), a fronte di una volatilità del 10,68%. I dati si intendono total returns.
Il fondo si trova ancora al di sotto dei massimi pre-Covid (non conteggiando un eventuale reinvestimento delle cedole); per il recupero dei precedenti massimi e la registrazione di nuovi record, molto dipenderà dalle scelte di bond picking del gestore oltre che dal contesto generale dei paesi oggetto d’investimento, inclusi miglioramenti nei fondamentali macroeconomici e nella lotta al Covid, i quali darebbero sprint ai bond interni al fondo; da non sottovalutare inoltre l’impatto delle dinamiche valutarie sulla Sicav in questione, sia del dollaro Usa che delle valute di frontiera.

Se l’articolo ti è stato utile ti invito a mettere mi piace e a condividerlo sui social.

Se vuoi scoprire di più in merito alle logiche con cui integrare strategie attive o pac all’interno di un portafoglio, sottoscrivi uno dei pacchetti di abbonamento riferiti ad un un investitore dinamico, puoi farlo da qua: PORTAFOGLI MODELLO.

Ti ricordo che per ogni dubbio o richiesta di info puoi richiedere una consulenza gratuita.

Qualora vorresti approfondire argomenti come questo o altri di tua preferenza nello specifico, contattami per una coaching individuale su Skype.

DISCLAIMER
L’attività pubblicata nella presente comunicazione non costituisce consulenza personalizzata così come indicato dall’articolo 1 comma 5 septies del decreto legislativo 58/98, così come modificato dal decreto legislativo 167/2007. Chi scrive non conosce le caratteristiche personali di nessuno dei lettori, in specie flussi reddituali, capacità a sostenere perdite, consistenza patrimoniale. Pertanto le analisi, i segnali operativi ed ogni altra informazione o articolo pubblicato hanno carattere puramente informativo e non costituiscono in alcun modo consulenza finanziaria, nè costituiscono sollecitazione del pubblico risparmio, di conseguenza tutti i contenuti sopra riportati vanno intesi come pure e semplici opinioni personali dell’autore. Ogni utente utilizzerà sotto la propria responsabilità le informazioni fornite all’interno della presente comunicazione e pertanto si ribadisce che gli autori si sollevano da ogni responsabilità, compreso, senza limitazioni per danni diretti o indiretti conseguenti all’uso delle informazioni, indicazioni, link suggeriti e contenuti.

AVVERTENZA SUI RISCHI
La negoziazione sui mercati finanziari comporta un alto livello di rischio che potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. L’utilizzo della leva finanziaria crea ulteriori rischi ed esposizioni a perdite. Vi è la possibilità di perdere parzialmente o totalmente il vostro investimento iniziale; non investire denaro che non ci si può permettere di perdere. Educate voi stessi sui rischi associati alla negoziazione dei campi, e se avete dei dubbi chiedere il parere di un consulente finanziario o fiscale indipendente