Abbiamo visto come investimento e speculazione siano concetti diversi, l’ho spiegato qui: perche è fondamentale diversificare; per tale motivo le 2 cose vanno approcciate in maniera diversa.
Un approccio corretto può essere quello di tipo core-satellite, ovvero in cui il grosso del nostro patrimonio lo dedichiamo all’attività di’ investimento, una parte minore al trading o alla speculazione in senso più ampio.
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Anche quando si parla di speculazione la parola chiave deve essere diversificazione; è opportuno infatti, a seconda del capitale disponibile, diversificare le strategie, adottandone una pluralità (si attenuerà così il rischio e migliorerà il rendimento): esistono infatti strategie di tipo trendfollower, ovvero che cercano di seguire un trend già in atto, breakout, che comprano la rottura di una resistenza/vendono la rottura di un supporto, mean reverting, le quali fanno praticamente l’opposto di quelle breakout; abbiamo poi le strategie di bias, che cercano di sfruttare quei comportamenti che tendono a ripetersi in un mercato (ad esempio in un certo giorno della settimana o in alcune fasce orarie) o quelle legate alla stagionalità, che fanno sempre riferimento a movimenti ripetitivi, ma generalmente più estesi (si parla di mesi).
Ci sono anche ulteriori strategie operative, ma non è questo il punto, quanto piuttosto capire che l’ operatività va spalmata in diverse modalità.
Per completezza va rilevato poi che i vari modelli possono essere di diversa ispirazione, possono derivare dallo studio del grafico, quindi dall’analisi tecnica, o dallo studio dei fondamentali di un mercato, dunque dall’analisi fondamentale.
A seconda poi di come andremo ad utilizzare tali strategie avremo un trading di tipo discrezionale (facciamo tutto noi “a mano”) o meccanico (ci avvaliamo di un software che esegue calcoli ed analizza le strategie che gli vengono sottoposte per vedere se in passato hanno funzionato, ciò farà fede durante la nostra operatività).
Spalmato il capitale su più strategie, va poi fatta una diversificazione a livello di strumenti su cui operare: ad esempio azioni italiane, azioni estere, titoli a grande capitalizzazione, a piccola capitalizzazione, bond, derivati, valute, materie prime; sono strumenti diversi che vanno approcciati diversamente (una strategia che funziona bene su una materia prima molte volte è inefficiente su un singolo titolo o su un indice).
Inoltre è utile diversificare a livello di timeframe, in modo da avere modelli di più lungo respiro (più giorni o settimane) abbinati ad altri che lavorano con logiche intraday (ad esempio su grafici a 15 minuti).
In sintesi operatività diversificata e pianificata, nel senso che una volta avviata un’operazione, dobbiamo già sapere come gestirla, sia nel caso ci vada bene, sia nel caso ci vada male, avendo delle regole precise di ingresso e uscita che ci evitano di fare danni.
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