Se vuoi seguire via social i vari contenuti per non perderti neanche uno, ti consiglio di mettere mi piace alla mia pagina Facebook Francesco Brancatisano Advisor.
Tuttavia è bene che chi cerca informazioni su tali prodotti sappia di cosa trattano, e a fronte di quale rischio sono stati conseguiti gli strabilianti risultati, in modo da prendere decisioni d’investimento in modo consapevole.
Ark, come si legge nel loro sito web, è una società d’ investimento fondata sulla convinzione che l’innovazione sia la chiave per la crescita. E’ questo il motivo essenziale che spinge la società a focalizzarsi su prodotti che vanno ad investire in quelle società disruptive, ovvero dirompenti, che secondo loro rappresentano le migliori opportunità di rischio/rendimento e che hanno a che fare con l’innovazione in diversi campi.
Negli Etf di Ark quindi non troverete mai la tipica azienda value tipo Coca Cola, ovvero quel tipo di società che opera in un settore maturo, a bassa potenzialità di crescita, quasi “noiosa”, bensì società growth, ad alta crescita, in settori promettenti, titoli in voga e che per natura sono fortemente volatili.
Andando più nello specifico, Ark offre 5 Etf di tipo attivo e 2 di tipo indicizzato:
ETF A GESTIONE ATTIVA
(focus su innovazioni dirompenti che cambieranno il mondo (la nuova Amazon, Google ecc.)
(focus su guida autonoma, robotica ed automazione, stampa 3D, stoccaggio di energia, esplorazione spaziale)
(focus su cloud computing, cyber security, e-commerce, big data, intelligenza artificiale, blockchain ecc.)
(focus su cellule staminali, terapie mirate, diagnostica molecolare ecc.)
(focus sulle aziende fintech, attive nelle transazioni innovative, blockchain ecc.)
ETF INDICIZZATI
(focus su aziende coinvolte nel business della stampa 3D)
(focus sulle società più innovative dell’ Israele)
Tali prodotti registrano dal loro lancio (2014) performance annualizzate da capogiro: il primo viaggia sul 31% annuo e il secondo su un 36%; è quasi inutile sottolineare che stracciano di gran lunga i loro benchmark come S&P 500 o MSCI WORLD.
Un altro punto di forza di tali fondi è che la sovraperformance non si limita a qualche anno (critica che viene sollevata alla maggioranza dei fondi attivi), bensì a più di 6 anni. Ciò indica una certa persistenza di risultato.
Ma come è stata ottenuta questa sovraperformance? A fronte di quali rischi?
Bisogna sapere che questi fondi non sono attivi solo a parole, come tanti altri, ma lo sono anche nei fatti: la loro composizione è altamente concentrata: possiamo vedere dai prospetti che ad esempio ARK INNOVATION ETF investe tipicamente in un intervallo tra 35-55 titoli; non solo, la società tende ad esporsi molto nelle sue posizioni principali, nelle quali crede di più, se andiamo a vedere la composizione del portafoglio del fondo sopra menzionato scopriamo che le prime posizioni sono: Tesla, per circa un 10% del portafoglio, Roku, per un 7% circa e Invitae corp per un altro 6%.
Anche per il fondo ARK NEXT GENERATION INTERNET le cose vanno analogamente (tipicamente 35-50 titoli in portafoglio e importante peso alle principali posizioni). Qua nelle prime 3 posizioni abbiamo Tesla, Roku e Square (con percentuali rispettivamente del 10%, 8% e 5%).
Da tutto ciò possiamo trarre delle considerazioni: è vero che tale società ha prodotto rendimenti di tutto rispetto in questi anni, essa ha anche vinto premi come “Etf attivo dell’ anno 2019 attraverso ARK INNOVATION, infine Catherine Wood, la donna che guida gli investimenti di tali fondi, indubbiamente sa il fatto sua.
A fronte di ciò però è anche vero che gran parte delle eccellenti performance sembrano provenire da “scommesse” su determinati titoli che ad oggi si sono rivelate vincenti (vedi Tesla), ma che non è detto che lo siano in futuro.
In più i titoli oggetto d’ investimento essendo in qualche modo legati alla tecnologia sono fortemente volatili, stiamo parlando di un settore che ha corso tantissimo e il cui ridimensionamento alla luce delle valutazioni attuali non è questione di se ma di quando.
E’ proprio ciò che è successo tra la fine degli anni 90 e i primi anni 2000, quando fondi del genere basati su aziende growth e tecnologia, arrivavano a fare performance che sfioravano il 300% nel 1999 (vedi il Van Wagoner Emerging Growth), facendo credere che il value investing fosse morto, per poi venire letteralmente spazzati via dalla recessione dei 3 anni successivi, in cui molti dei “migliori” hanno non solo annullato gli enormi guadagni ma hanno anche comportato ulteriori perdite.
Alla luce di quanto detto finora consiglio di prendere eventualmente in considerazione fondi del genere per una porzione limitata di portafoglio, magari attuando un approccio attivo che cerca di seguire il trend, allo scopo di liquidarli quando le cose iniziano a non andare più bene.
Occorre sottolineare che acquistare gli Etf di Ark non è semplice, infatti anche se sono presenti in molte piattaforme, per sottoscriverli bisogna essere riconosciuti come investitori professionali (o richiederlo se si è in possesso dei requisiti).
Tale scelta sicuramente dà accesso ad un’offerta più vasta di prodotti, ma comporta indubbiamente minori tutele per l’ investitore, che sarà considerato esperto e quindi cosciente di ogni rischio assunto.
Chi volesse limitarsi a prendere spunto da Ark può comunque accedere gratuitamente a molte risorse presenti sul loro sito (webinar, newsletter) in modo da avere un supporto per fare poi le proprie valutazioni in autonomia, o per cercare di imitare la loro esposizione costruendosi un fondo in maniera artigianale, visto che comunicano l’aggiornamento dei loro fondi con i nuovi acquisti e vendite (anche se bisogna scordarsi di ricevere le informazioni in tempo reale poiché esse sono per forza di cose differite).
Il sito web della società è il seguente: https://ark-funds.com/
Se vuoi scoprire di più in merito alle logiche con cui integrare strategie attive o pac all’interno di un portafoglio, sottoscrivi uno dei pacchetti di abbonamento riferiti ad un un investitore dinamico, puoi farlo da qua: PORTAFOGLI MODELLO; ricordandoti che potrai usufruire di una prova gratuita di 30 giorni, la quale include oltre a ciò un portafoglio modello, un primo report e completa assistenza su ogni aspetto.
Ti ricordo che per ogni dubbio o richiesta di info puoi richiedere una consulenza gratuita.