Come approcciare l’obiettivo conservazione del capitale

Lug 9, 2020 | Educational e approfondimenti vari

Un investitore evoluto deve cercare di ottimizzare la gestione della liquidità, diversificando il capitale destinato all’obiettivo conservazione in diversi cassetti (anche in funzione dell’ammontare del patrimonio). Per fare ciò l’investitore ha diversi strumenti da valutare.

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Gli strumenti da prendere in considerazione sono:

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LIQUIDITÀ' SUL CONTO CORRENTE

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CONTI DEPOSITO

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BUONI O LIBRETTI POSTALI

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PRONTI CONTRO TERMINE

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OBBLIGAZIONI A BREVE SCADENZA

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FONDI/ETF MONETARI

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CERTIFICATI A CAPITALE PROTETTO

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POLIZZE DI RAMO 1 (GESTIONE SEPARATA)

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Alcuni degli strumenti visti sopra, come pronti contro termine e fondi/etf monetari non mi sento di consigliarli in questa fase, anche se le cose potrebbero cambiare in futuro con il mutamento degli scenari economici.

Anche le obbligazioni a breve scadenza sono da valutare attentamente per via del fatto che visti i tassi a zero in molti casi hanno rendimenti nulli o negativi come i fondi monetari, tuttavia non mi sento di sconsigliarle del tutto in quanto su alcuni prodotti si creano frequentemente occasioni dove avendo liquidità a disposizione, è possibile impiegarla su di essi per farla lavorare a bassissimo rischio e con rendimenti superiori a quelli di un comune conto deposito.

Anche le polizze di ramo 1 sono una soluzione che non è da scartare e che continua ad avere dei pregi (uno dei quali è ad esempio il fatto che sono l’unico prodotto su cui non si paga lo 0,20% annuo di imposta di bollo), tuttavia anch’esse vanno valutate bene, molte infatti hanno costi di gestione elevati che vanificano i rendimenti, oltre al fatto che stanno diventando più rare rispetto ad una volta, sostituite in molti casi da soluzioni di tipo multiramo (in genere più redditizie, per chi le emette).

Restano poi i vari buoni fruttiferi (utili al momento solo per parcheggi temporanei, in vista di dover spostare altrove la liquidità), i conti deposito, facendo attenzione ai vincoli lunghi, soprattutto in quelle situazioni che non danno possibilità di svincolo prima in caso di necessità, i certificati a capitale protetto, che garantiscono il capitale ma solo a scadenza, potendo oscillare di prezzo nel mentre (ciò può essere un rischio ma anche un’ opportunità).

Il mio consiglio per chi vuole impiegare il capitale con obiettivo conservazione è di valutare tutte queste diverse alternative, scegliendo le più opportune, ma un aspetto molto importante oltre alla diversificazione tra gli asset conservativi, è quello per cui risulta opportuno avere sempre una sufficiente scorta di liquidità pronta ad essere impiegata: non è da considerarsi denaro infruttifero sul conto, bensì una strategia che consente di gestire la liquidità in modo tattico, cercando di sfruttare le varie occasioni che si vengono a creare in maniera ricorrente per portare a casa qualcosa in termini di rendimento, a fronte di basso rischio e di impiego del capitale limitato a qualche settimana-mese; queste occasioni possono venire da: bond in emissione da acquistare e rivendere poco dopo sfruttando l’entusiasmo iniziale con cui vengono accolti, o anche (per i più evoluti) da certificati a capitale condizionatamente protetto in fase di scadenza che prevedono bonus a fronte di barriere “prudenti”, o da ulteriori opportunità che si riescono a scovare.

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