Bond convertibili: panoramica e soluzioni d’investimento

Ago 19, 2020 | Educational e approfondimenti vari

Esiste una particolare categoria di obbligazioni, poco conosciute, ma con un profilo di rischio-rendimento molto interessante, si tratta delle obbligazioni convertibili: una sorta di ibrido tra il mondo obbligazionario ed azionario, in altre parole un asset che permette di esporsi al mercato azionario ma con il paracadute tipico delle obbligazioni.

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I bond in questione infatti da un lato sono caratterizzati per il pagamento di una cedola periodica e per il rimborso del capitale a scadenza, dall’altro conferiscono al possessore il diritto, a partire da una certa data ed in base ad un determinato rapporto di conversione, di convertire l’obbligazione in azione (generalmente ma non necessariamente della stessa società).
Convertendo il possessore passa da creditore ad azionista.

Facciamo un esempio: la società X emette obbligazioni convertibili con taglio minimo da 1000 €, cedola del 2% all’anno, durata 5 anni e rapporto di conversione di 1:50. Supponiamo che al momento dell’emissione il prezzo dell’ azione collegata al bond è di 20 €, e che viene dato al possessore il diritto di scegliere, alla scadenza del prestito, tra rimborso del capitale o l’assegnazione di 50 azioni della stessa società per ogni obbligazione posseduta al prezzo di 26 (maggiorato del 30% quindi rispetto al prezzo del titolo al momento dell’emissione).

Al termine dei 5 anni, se il prezzo del titolo sarà maggiore di 26, il possessore del bond avrà interesse a convertire, facendo ciò potrà infatti rivendere anche subito a prezzi maggiori sul mercato: ad esempio se il prezzo del titolo dopo 5 anni sarà pari a 30, il possessore convertendo si troverà azioni in carico a 26, che però può rivendere sul mercato a 30, incassando una plusvalenza di 4 € per azione posseduta, quindi di 200 € in totale (50×4).

Viceversa se terminati i 5 anni il prezzo del titolo sarà minore di 26 non c’è interesse a convertire e l’investitore opterà per la restituzione del capitale.

Ovviamente all’ investitore converrà che le azioni collegate al bond crescano, mirerà quindi a scovare società con interessanti prospettive di crescita futura.

I bond di questo tipo sono correlati positivamente con l’ andamento dell’azione sottostante.

Per quanto riguarda le singole obbligazioni convertibili, esse oggi sono meno diffuse del passato, soprattutto in Europa, poco liquide e scambiate e generalmente hanno tagli minimi elevati. Per chi non vuole andare sul mercato americano o su mercati meno accessibili (ad es Borsa del Lussemburgo), ma vuole restare sul mercato italiano, è preferibile approcciare tale segmento obbligazionario tramite Etf o mediante Fondi/Sicav di tipo attivo.

Ecco qualche soluzione di questo tipo:

ETF SU BOND CONVERTIBILI A LIVELLO GLOBALE

SPDR Refinitiv Global Convertible Bond UCITS ETF
ISIN IE00BNH72088

ETF SU BOND CONVERTIBILI A LIVELLO GLOBALE CON COPERTURA CAMBIO

SPDR Refinitiv Global Convertible Bond EUR Hedged UCITS ETF
ISIN IE00BDT6FP91

FONDI/SICAV SU BOND CONVERTIBILI A LIVELLO GLOBALE

Franklin Global Convertible Securities Fund A(acc)USD
LU0727122425
Lazard Convertible Global RC EUR
FR0010858498
Sempre nell’ universo delle convertibili è presente una seconda tipologia di obbligazioni: i Co.co bond (Contingent Convertible bond).

Si tratta di un altro ibrido tra bond e azioni che però è diverso dalle convertibili classiche: nello specifico sono bond bancari con cedole molto elevate, la cui convertibilità però non è a discrezione del possessore, ma scatta automaticamente al verificarsi di condizioni prestabilite che riguardano un peggioramento della situazione patrimoniale dell’ emittente.

Si parla di bond molto volatili con tagli minimi generalmente elevati, perciò quasi esclusivamente appannaggio di investitori istituzionali.

Per tali motivi consiglio a chi volesse eventualmente esporsi su asset del genere, di farlo o tramite Etf o attraverso fondi/sicav di tipo attivo.

Se può essere d’aiuto, da qualche confronto fatto tra Etf su obbligazioni convertibili ed Etf su AT1 Co.co bond (su quello che è lo storico disponibile)….questi ultimi risultano più volatili, risultando quindi più idonei ad approcci aggressivi.

Ecco qualche soluzione a riguardo:

ETF SU CO.CO BOND AD ACCUMULO DEI PROVENTI (PER CHI MIRA A MASSIMIZZARE IL RENDIMENTO)

Invesco AT1 Capital Bond UCITS ETF Acc
ISIN IE00BFZPF322

ETF SU CO.CO BOND A DISTRIBUZIONE DEI PROVENTI (PER CHI CERCA ENTRATE PERIODICHE)

Invesco AT1 Capital Bond UCITS ETF EUR Hedged Dist
IE00BFZPF439

FONDI/SICAV CON FOCUS SU OBBLIGAZIONI SUBORDINATE – A DISTRIBUZIONE DEI PROVENTI (PER CHI CERCA ENTRATE PERIODICHE)

Algebris UCITS Funds plc – Algebris Financial Credit Fund Rd EUR Inc
IE00B8XCT900

FONDI/SICAV CON FOCUS SU OBBLIGAZIONI SUBORDINATE – AD ACCUMULO DEI PROVENTI (PER CHI MIRA A MASSIMIZZARE IL RENDIMENTO)

Algebris UCITS Funds plc – Algebris Financial Credit Fund R EUR Acc
IE00B8J38129
Anche se ci sono soluzioni interessanti nel mondo delle convertibili, visto che si tratta di un segmento di nicchia all’interno di quello obbligazionario, riserverei eventualmente ad esse una porzione minoritaria di portafoglio, con un approccio di tipo attivo (trendfollower ) o tramite Pac. In altre parole, le eviterei dove c’è da sbagliare il meno possibile, mentre le valuterei dove posso permettermi di sbagliare.
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