Parcheggiare liquidità a rischio zero

Apr 15, 2020 | Educational e approfondimenti vari

In questa fase di turbolenza nei mercati, uno degli asset più preziosi è la liquidità; indubbiamente chi dispone di liquidità può iniziare a guardarsi intorno per cercare di cogliere qualche occasione d’investimento vista la recente discesa dei prezzi, tuttavia chi è ancora indeciso su cosa fare, o perchè crede che la crisi generata dal Coronavirus sia destinata a durare ancora a lungo (quindi i mercati scenderanno ancora), o perchè vorrebbe attendere un momento più propizio per investire (ovvero quando ci sarà più stabilità e meno nervosismo sui mercati), come può impiegare la liquidità a disposizione, anche in maniera temporanea, per portare a casa qualcosa in termini di interesse ma praticamente in assenza di rischi?

In epoca di tassi a zero, la volatilità degli ultimi mesi ha creato delle occasioni più interessanti rispetto ad inizio anno: tra le soluzioni che si prestano come parcheggio di liquidità abbiamo i conti deposito: al momento si può arrivare a ricevere uno 0,90% su un vincolo di 6 mesi, un 1,25-1,50% su un vincolo di un anno (a seconda che sia svincolabile o non svincolabile), un 1,40-1,60% su vincoli di 2 anni; le cifre sono al lordo delle tasse ed includono promozioni che vengono riservate a nuovi clienti. Spingendosi fino a 5 anni di vincolo si può ricavare fino ad un 2,05% in maniera svincolabile, e fino ad un 2,50% senza possibilità di svincolo (condizione che tendo a sconsigliare, soprattutto se in caso di lunga scadenza come questo).

Oltre ai conti deposito, per parcheggiare liquidità si può guardare ai certificates a capitale protetto che quotano sotto la pari. Si tratta di una tipologia di prodotto che è collegato all’andamento di uno strumento finanziario sottostante; i certificati a capitale protetto generalmente vengono emessi ad un prezzo di 100 e prevedono la restituzione del capitale investito a scadenza più eventuali bonus o cedole nel caso in cui il sottostante si trovi ad un determinato livello. Sul mercato è possibile trovare questi prodotti sotto 100 quando lo strumento sottostante è in una fase di debolezza e si sconta il fatto che il bonus a scadenza non verrà corrisposto, tuttavia i 100 iniziali verranno restituiti (salvo default dell’emittente), perciò acquistando a 95 per esempio un certificato che restituirà 100 a scadenza, il nostro guadagno sarà di 5 nella peggiore delle ipotesi, mentre nella migliore delle ipotesi (ovvero se il sottostante a scadenza si trova sopra un certo livello) riceveremo 5 più il bonus finale.

Ovviamente il capitale è garantito solo a scadenza e può oscillare nel mentre, per cui va fatta attenzione a quanto tempo possiamo rimanere investiti senza necessità di vendere il prodotto se non vogliamo andare incontro al rischio prezzo.

Sotto presento una tabella presa dal sito http://www.cedlab.it/ con i certificati a capitale protetto che si trovano sotto 100 in diverse scadenze e ordinati in funzione del rendimento.

Infine, con lo stesso ragionamento fatto sui certificati a capitale protetto (quindi capitale garantito ma a scadenza), è possibile parcheggiare liquidità su qualche obbligazione a breve scadenza sotto la pari (che offra un rendimento positivo); la logica è la stessa.

Tra queste, una soluzione (un pelo più aggressiva delle altre, visto che ha come oggetto un bond subordinato) potrebbe essere questa:

Banco Bpm Tf 5,50% Nv20 Lt2 Amort Eur

ISIN: IT0004966823

Si tratta di un bond con scadenza a novembre 2020 e con un rendimento annuo lordo del 2,83% ai prezzi attuali; non è un bond molto liquido per cui è preferibile portare a scadenza. E’ un’ emissione subordinata, ma la scadenza vicina attutisce questo rischio.

Ovviamente ci sarebbero altri esempi di strumenti utilizzabili come parcheggio di liquidità, per esempio fondi monetari o pronti contro termine per citarne alcuni, ma sono soluzioni che al momento non mi sento di consigliare.

Nel caso si acquistassero bond o certificati a capitale protetto sotto la pari, la differenza tra prezzo d’ acquisto e di rimborso costituisce reddito diverso, perciò è utilizzabile per compensare eventuali minusvalenze presenti, lo stesso vale per un eventuale bonus pagato da un certificate in scadenza.

* DATI AGGIORNATI AL 14/04/20
* TABELLA PRESA DA CEDLAB.IT
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