Larry Portfolio

Nov 6, 2018 | I portafogli statici o "LAZY"

E’ possibile ottenere rendimenti simili a quelli di portafogli “aggressivi” pur avendo un’ esposizione più contenuta lato azionario?
La risposta è si, come ampiamente dimostrato dal cosiddetto Larry Portfolio, introdotto da Larry Swedroe e Kevin Grogan nel libro intitolato Reducing the risk of black swans.

https://www.amazon.com/Reducing-Risk-Black-Swans-Volatility/dp/0615992978/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1486074895&sr=8-1&keywords=reducing+the+risk+of+black+swans

L’ idea di fondo degli autori è la seguente: prendere in considerazione le azioni con più alto potenziale di rendimento, in modo tale da dedicare ad esse solo una parte dell’ intero portafoglio, il risultato è soddisfacente: tale approccio infatti accompagna rendimenti sicuramente non disprezzabili con una ridotta volatilità.

Nello specifico il Larry Portfolio è composto nel seguente modo:

  • 30% azionario, articolato nel seguente modo: 15% Small Cap Value (mercato domestico), 7,5% Small Cap Value (a livello mondiale), 7,5% Mercati Emergenti
  • 70% bond scadenza intermedia

Come al solito è opportuno rimarcare che tale modello è consigliabile replicarlo con ETF o con fondi passivi indicizzati. L’ investitore europeo può puntare su small cap del Vecchio Continente (per quel 15% da dedicare al mercato domestico) come anche sul debito europeo per quel 70% che costituisce la parte bond.
E’ importante focalizzarsi sull’ universo small cap vista la logica operativa che sta dietro tale modello; gli autori consigliano anche per la parte emerging markets di prediligere titoli “value”, ma a mio modo di vedere, un qualsiasi ETF (anche non così specifico) sugli emergenti, va bene.

I dati relativi a questo portafoglio sono stati ricavati da Portfoliocharts, il link d’ approfondimento è il seguente: https://portfoliocharts.com/portfolio/larry-portfolio/

Qualche numero: dal 1970 ad oggi il rendimento medio annuo (al netto dell’ inflazione ma al lordo di tasse e commissioni) del Larry Portfolio è stato del 5,4%, a fronte di una volatilità (deviazione standard) del 7,1%. Chi ha investito nel seguente modo negli ultimi 15 anni si è portato a casa un 5% di CAGR inflation adjusted.
A livello di drawdown, la più profonda perdita successiva ad un picco è stata del 20%, mentre il più lungo è durato 10 anni.

Nessun segreto quindi, ma semplice diversificazione, decorrelazione e ribilanciamento quando necessario, è questo che accomuna i vari classic portfolios, e a quanto pare i risultati arrivano.

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