IVY portfolio

Ago 15, 2018 | I portafogli statici o "LAZY"

Tra i vari portafogli statici che hanno riscosso successo oltreoceano, sicuramente c’è il cosiddetto Ivy Portfolio di Meb Faber. Il modello in questione è illustrato in un libro scritto dallo stesso Faber in collaborazione con Eric W. Richardson

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La struttura dell’ Ivy Portfolio è la seguente:

  • 20% Azionario Usa
  • 20% Azionario mondiale America esclusa
  • 20% Titoli di stato Usa scadenza intermedia (5-7 anni)
  • 20% Commodities
  • 20% Immobiliare (REIT)

Si tratta di un portafoglio abbastanza vivace che non si fa mancare nulla al proprio interno, il quale può essere implementato ricorrendo a comunissimi ETF, ricordando che l’ allocazione originale, pensata per l’ investitore americano, può essere rivista in chiave europea per l’ investitore del vecchio continente.

Attingendo ai dati del sempre valido Portfoliocharts è possibile vedere come questo Ivy Portfolio si è comportato dal 1970 ad oggi.

https://portfoliocharts.com/portfolio/ivy-portfolio/

Il rendimento reale annuo è stato del 6,6% (ripulito dell’ inflazione ma non da tasse e commissioni), accompagnato da una volatilità del 10,6%. Il CAGR, tasso annuo di crescita composto, sempre dal 1970 ai giorni nostri (inflation adjusted ma senza conteggiare tasse e commissioni) risulta essere del 6%. In base poi a quanto ci dice il dato sul 15-yr rolling returns, il CAGR di chi avesse investito negli ultimi 15 anni è superiore al 5%, sicuramente non male, ma molto più basso rispetto a quello di chi avesse iniziato ad investire in tale modello a partire dagli anni 80; tutto ciò ha ovviamente una spiegazione, ovvero che il portafoglio, per come è strutturato (con un 40% allocato equamente tra materie prime e immobiliare), tende a risentire degli scenari di bassa inflazione.

Lato drawdown, la più profonda perdita successiva ad un picco è stata del 33%, non altissima ma neanche bassa, mentre il più lungo è durato 5 anni.

Concludendo, anche questo portafoglio è riuscito negli anni a dimostrare robustezza e stabilità, del futuro ovviamente non c’è certezza, ma sicuramente allocando in maniera intelligente il proprio capitale su asset class di diversa natura come nell’ esempio, in virtù del principio dei vasi comunicanti, sul lungo periodo è praticamente impossibile fare danni.

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