L’ eccesso di offerta, accompagnato dalle tensioni tra i paesi produttori (OPEC e non OPEC) riguardo a come rispondere alla situazione creatasi, ha zavorrato fortemente il prezzo del greggio, che, con riferimento al WTI, dai 60 dollari di inizio anno è arrivato a toccare gli 8 dollari al barile nel mese di aprile (con il future scadenza maggio che è arrivato a quotare negativo, a -37 dollari, prima volta nella storia).
Il discorso del future è prettamente tecnico, e non ci interessa approfondirlo in tale momento.
Ciò su cui occorre soffermarsi è invece un altro aspetto: in quest ultimo periodo tanti si chiedono come poter approfittare di questa situazione di debolezza dei prezzi per investire nel petrolio nel medio termine, convinti che un graduale ritorno alla normalità post Coronavirus possa far tornare il petrolio su livelli ben più alti di quelli attuali.
Come si può muovere il risparmiatore medio, ovvero chi non è un professionista, in questo contesto? Cosa si può fare per cavalcare questo scenario del tutto plausibile?
Il mio parere è che la situazione più adatta è quella di andare su ETF azionari del settore energia: all’ interno di questa categoria è possibile focalizzarsi su prodotti che diversificano a livello globale, riferiti all’ Europa o agli Usa.
Sotto presento una selezione di ETF che è possibile prendere in considerazione:
ETF AZIONARI GLOBALI SETTORE ENERGIA
Xtrackers MSCI World Energy UCITS ETF
Lyxor MSCI World Energy TR UCITS ETF
SPDR MSCI World Energy UCITS ETF
ETF AZIONARI USA SETTORE ENERGIA
SPDR S&P US Energy Select Sector UCITS ETF
Invesco US Energy Sector UCITS ETF
ETF AZIONARI EUROPA SETTORE ENERGIA
SPDR MSCI Europe Energy UCITS ETF
Lyxor STOXX Europe 600 Oil & Gas UCITS ETF Acc
Rimanendo in tema di OICR, non mi sento di consigliare fondi d’ investimento di tipo attivo o Sicav sul settore petrolifero in quanto non ho trovato strumenti di questo tipo con performance regolarmente superiori rispetto ai fondi passivi (ETF) tali da giustificare i costi di gestione più elevati.
Un’ altra alternativa a livello di investimento indiretto è quella di fare stock picking andando a selezionare un insieme di titoli petroliferi; soluzione anch’ essa che presenta molti lati positivi e che si presta a più strategie, ma va a limitare la possibilità di diversificazione e soprattutto richiede maggiori competenze rispetto all’ acquisto di un ETF visto che occorre selezionare i titoli per conto proprio, per tale motivo sconsiglio questa strada al risparmiatore medio.
Sconsiglio ancora di più di imbarcarsi in prodotti derivati sul petrolio quali futures, opzioni, CFD, ETC, e certificati, soprattutto se a leva.
Cito questi prodotti per completezza (nel caso si volesse approfondirli presentano molti pregi), ma li ritengo appannaggio esclusivamente di investitori esperti, in quanto occorre sapere le caratteristiche, conoscere alcuni tecnicismo e alcune variabili che ne determinano il prezzo.
Per concludere consiglio infine di esporsi sul petrolio con una parte marginale del proprio patrimonio, quella a cui viene dedicata una finalità di tipo speculativo.