Una classica e semplicissima combinazione di azioni/obbligazioni miscelata con alcune teorie che sono alla base del Permanent Portfolio può funzionare nel lungo termine? Ad oggi la statistica dice di si: ecco quindi il cosiddetto “Desert Portfolio”, nato negli USA e pensato per l’investitore più moderato, prudente, che non ama il rischio estremo e l’altalena dei mercati più rischiosi, ma che con un approccio più tranquillo mira a portarsi a casa un rendimento non disprezzabile.
Com’è composto questo modello? E soprattutto come si è comportato fino ad oggi? Andiamolo a scoprire con l’aiuto di Portfoliocharts:
https://portfoliocharts.com/portfolio/desert-portfolio/
L’asset allocation è la seguente:
- 30% azionario
- 60% obbligazionario
- 10% oro
L’architettura è molto semplice ed il tutto è implementabile ricorrendo a dei comunissimi ETF: ovviamente tale modello essendo pensato per l’investitore americano prenderà in considerazione asset relativi all’universo USA; ciò non significa che l’investitore europeo non possa adattare tali logiche a titoli denominati in €, qualora lo volesse (anche per coprirsi dal rischio cambio): se l’investitore americano sceglierà l’SP500 come parte azionaria ed i Treasury lato bond, quello europeo può scegliere di optare rispettivamente per Stoxx 600 e bond dell’eurozona, senza chissà quali stravolgimento di risultati.
Prendendo come riferimento i dati di Portfoliocharts, è possibile vedere che risultati ha ottenuto il portafoglio in questione: dal 1970 ad oggi il rendimento medio annuo (al netto dell’inflazione ma al lordo di tasse e commissioni) è stato del 4,8%, a fronte di una volatilità (misurata dalla deviazione standard) del 6,4%. Chi ha investito negli ultimi 15 anni seguendo questo protocollo ha portato a casa quasi un 5% di CAGR inflation adjusted. A livello di drawdown, la più profonda perdita successiva ad un picco è stata dell’11%, mentre il più lungo è durato 9 anni.
Tutti i dati sono riferiti ad un portafoglio in dollari americani e sono stati ottenuti prendendo come inflazione di riferimento quella USA.
In conclusione questo portafoglio, come è stato già detto, è maggiormente adatto a chi ha un approccio più cauto e non ama i saliscendi repentini, oltre a ciò risulta molto interessante anche per i meno giovani. Visto lo sbilanciamento sui bond può soffrire in periodi di tassi al rialzo, anche se la scadenza non lunga dovrebbe in qualche modo attutire i ribassi.